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La duplice cattiveria contro i “Dreamers” americani e italiani

Adriano Sofri

Una coincidenza che è un segno dei tempi ha fatto arrivare insieme la decisione di Sessions e l’annuncio sull’abbandono del voto sul cosiddetto ius soli a Roma

Una di quelle coincidenze che sono un segno dei tempi ha fatto arrivare insieme la decisione di Jeff Sessions, cioè di Donald Trump, di mettere a repentaglio i “Dreamers”, e l’annuncio sull’abbandono (solo probabile?) del voto sul cosiddetto ius soli in Italia. A quanto pare i Dreamers, figli di immigrati irregolari portati negli Stati Uniti da bambini, sono circa 800 mila, e circa 800 mila sarebbero i candidati alla cittadinanza italiana, minori nati in Italia da genitori non europei e immigrati che abbiano, almeno un genitore, un permesso di soggiorno e una residenza superiore ai 5 anni.

 

Sia in America che in Italia vengono avanzati argomenti di carattere economico, sociale e politico a dimostrare come siano miopi e controproducenti le chiusure ai Dreamers americani e ai ragazzi italiani non riconosciuti come tali. Poi, come ha commentato Obama, quelle chiusure sono “crudeli”. È la cosa più vera e importante: 800 mila giovani sognatori americani su cui incombe la deportazione e 800 mila minori italiani non riconosciuti come cittadini fanno un milione e seicentomila persone su cui si esercita, sotto false spoglie, la cattiveria.

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