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Perché molti detenuti stanno facendo lo sciopero del vitto nelle carceri

Adriano Sofri

In alcune carceri hanno chiesto e ottenuto che i loro pasti siano devoluti a mense che si preoccupano di gente povera

Molte donne e uomini detenuti nelle galere italiane stanno digiunando o facendo lo sciopero del vitto. In alcune carceri hanno chiesto e ottenuto che il loro vitto sia devoluto a mense che si preoccupano di gente povera. Il digiuno è stato proposto dal Partito Radicale, che denuncia l’affollamento irrisolto e chiede in particolare la firma dei decreti di attuazione della riforma dell’ordinamento penitenziario, che rischia altrimenti di essere rinviata fino a essere affossata. E’ una tradizione radicale quella di santificare le feste, e in particolare il Ferragosto, nelle carceri. Non so se l’iniziativa riuscirà a muovere qualcuno e qualcosa, e nemmeno se e quanto arriverà a essere conosciuta. Fra i risultati che merita di ottenere c’è l’eventualità che le persone comuni, anche quelle che vanno in vacanza e che non sono carcerate né carcerieri né Radicali, siano indotte per un momento a chiudere gli occhi, come si dice, per immaginare che cosa voglia dire un digiuno inaugurato in un carcere il 16 di agosto. A volte bisogna davvero chiudere gli occhi per vedere che cosa c’è dall’altra parte.

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