Gianfranco Ravasi (foto LaPresse)

Geremia e il bisnonno

Adriano Sofri

Le parole di Gianfranco Ravasi e il proposito del giovane Kafka

Caro Gianfranco Ravasi, nel suo discorso per padre Turoldo, ho letto ieri la citazione da Geremia 23,29:  “La mia parola è come un martello che spacca la roccia”. Sono reduce da Praga e ho pensato che potesse essere quella la fonte del famoso proposito del giovane Kafka:  “Un libro dev’essere un’ascia per un mare ghiacciato dentro di noi”. E’ sempre difficile decidere sulle fonti. Possono essere diversissime e farsi concorrenza. Per esempio, la madre di Kafka ormai vecchia scrisse due paginette sulla propria famiglia, e ricordò un nonno materno molto colto di cose ebraiche, che trascurava l’azienda perché preferiva occuparsi del Talmud.  “D’estate e anche d’inverno andava ogni giorno a fare il bagno nell’Elba. D’inverno col gelo portava con sé una zappa con la quale spaccava il ghiaccio  per tuffarsi”. Geremia e il bisnonno, il mare gelato dentro e il fiume gelato fuori, e la zappa, il martello, l’ascia. Sono tante le fonti, cose da biblisti, cose da carpentieri. 

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