Sfollati in un campo di Hammam al Alil, vicino Mosul (foto LaPresse)

Combattere il terrorismo a Mosul

Adriano Sofri

L'appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres

Vissi al cinque per cento, disse Montale, non aumentate la dose. Me ne sono ricordato leggendo il comunicato diffuso ieri dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, dopo la visita al campo di Hassan Sham, nel Kurdistan iracheno, che raccoglie gli sfollati di Mosul. Guterres ha fatto appello alla simpatia del mondo verso la gente di Mosul vittima degli anni di dominio dell’Isis e della battaglia di oggi, alla gratitudine per lo sforzo del Governo regionale curdo, e alla solidarietà per i soldati iracheni che si battono “per la sicurezza di noi tutti, in qualunque parte del mondo ci troviamo. Combattere il terrorismo a Mosul è la stessa cosa che combatterlo in qualunque altro luogo perché il terrorismo è diventato una minaccia globale. Oggi tutti i gruppi terroristi sono collegati”. “Sfortunatamente – è stata la minuta precisazione di Guterres – il nostro programma di sostegno qui è finanziato solo all’8 per cento”.

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