Wolfango con il quadro 'La cassetta dei rifiuti', 1968

Ultimo saluto a Wolfango Peretti Poggi, riservato genio della pittura

Adriano Sofri

E’ morto lunedì a Bologna, la sua città. Le sue opere lasciano sbalorditi e commossi, e non c’è bisogno di essere intenditori

E’ morto lunedì a Bologna, la sua città, Wolfango. Aveva 90 anni. Wolfango Peretti Poggi era un genio della pittura (andate a vedere intanto qui). Nonostante una vita così lunga e operosa e un talento eccezionale Wolfango è ancora poco conosciuto dal grande pubblico, come si dice, almeno fuori da Bologna. Anche qui la rivelazione venne tardi, nel 1986, con una grande mostra nello spazio di Santa Lucia, oggi Aula Magna dell’università: vi è ancora esposta la meravigliosa “Cassetta dei rifiuti”. Il fatto è che vedere le opere di Wolfango lasciava sbalorditi e commossi, e non c’era bisogno di essere intenditori. Gli intenditori, i più avvertiti e meno avari, se ne erano accorti da tempo. Io ne sentii parlare con un’ammirazione senza riserve da Federico Zeri – “il più grande pittore vivente”, mi disse – poi ne avevo conosciuto le opere e l’umanità cordiale e forte, e qui ne scrissi molte volte. Per parte sua Wolfango aveva tenuto un’attività e una vita appartate, senza risentimenti, contribuendo così alla rara circolazione delle sue opere. Le quali hanno una dimensione così enorme che non volevano, materialmente, uscire di casa, ed è leggendaria l’estrazione di un suo dipinto dallo studio, che rese necessario scavare una fessura nella parete. Nella sala stampa del Palazzo D’Accursio è esposto (in comodato) il “Cassetto”, grande 4 metri per 3 metri e mezzo. In quella sala è stato reso martedì l’ultimo saluto del Comune e della città.

Lo riproduco qui, il Cassetto, che mi ha sempre fatto pensare a un ritrovamento postumo, a una lunga vita che lasci di sé un deposito disordinato e confidenziale diventato, allo sguardo alto che magnifica, un’eredità universale. Lo riproduco come ho fatto altre volte per altri quadri di Wolfango, quasi scherzando sulla riduzione della loro grandiosità alla dimensione da francobollo. Del resto questa è una piccola posta, e serve al mio ultimo saluto a un grande artista di cui le circostanze mi hanno reso amico.

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