Tito Boeri (foto LaPresse)

Perché il Governo non può licenziare Boeri. Ed è giusto così

Rocco Todero

L’indipendenza dei dirigenti pubblici è funzionale all’effettiva imparzialità della pubblica amministrazione, la quale, a sua volta, rappresenta la principale garanzia dei cittadini nei confronti delle tendenze assolutiste del potere politico

L’ordinamento giuridico italiano si regge, oramai da tempo, sul principio della separazione fra le funzioni di indirizzo politico assegnate agli organi di governo delle articolazioni della Repubblica (diretta espressione della volontà popolare) e quelle di gestione diretta della pubblica amministrazione, attribuite, invece, a personale tecnico qualificato all’interno del quale spiccano i dirigenti apicali.

 

La separazione è diretta espressione del principio di imparzialità della pubblica amministrazione sancito nell’articolo 97 della Costituzione e mira a scongiurare la possibilità che gli organi politici strumentalizzino le funzioni della pubblica amministrazione al fine di trarne vantaggi di parte tramite un uso distorto di attività caratterizzate da un elevato tasso di specializzazione tecnica.

 

Per questa ragione non è possibile al Governo, al Ministro e a tutti gli altri organi politici procedere alla revoca dei dirigenti della pubblica amministrazione se non dopo un procedimento amministrativo svoltosi in contraddittorio e all’esito del quale emergano gravi inadempimenti a carico del dirigente o il mancato raggiungimento degli obiettivi che sono stati assegnati periodicamente dall’organo di direzione politica.

 

Non è possibile, in sostanza, procedere ad un revoca cosiddetta ad nutum, giustificata sulla base del solo venir meno del rapporto fiduciario fra organo di indirizzo politico ed ufficio dirigenziale.

 

Il meccanismo dello spoil system, di contro, è previsto esclusivamente per coloro che appartengono agli uffici di staff, alle strutture, cioè, di diretta collaborazione con il Ministro, quelle che sono predisposte ad affiancare l’organo di indirizzo politico proprio nella definizione degli obiettivi di carattere generale che devono essere assegnati alla pubblica amministrazione.

 

Quest’ultimi soggetti possono essere revocati dal Ministro senza che sia necessario imputare al dirigente inadempimenti di sorta, essendo sufficiente che l’organo di direzione politica manifesti il venire meno del rapporto di fiducia o la mancata consonanza di indirizzo politico con il soggetto che s’intende rimuovere.

 

La Corte costituzionale, chiamata decine di volte ad esprimersi sulla legittimità dell’operato degli organi di direzione politica che hanno preteso di revocare l’incarico dirigenziale a soggetti nei confronti dei quali non sono stati in grado, tuttavia, di evidenziare inadempimenti contrattuali o inefficienze nella gestione della struttura burocratica, ha chiarito come il sistema dello spoil system sia esclusivamente finalizzato ad assicurare al Ministro (o al Governo) l’omogeneità politica dei soli uffici di diretta collaborazione e non già a risolvere il contratto di lavoro del dirigente nei confronti del quale non è possibile evidenziare alcun addebito di rilievo.

 

L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale rappresenta una pubblica amministrazione che non è direttamente sottoposta all’osservanza dell’indirizzo politico del Governo, ma deve limitarsi a svolgere le funzioni istituzionali con i tempi e le modalità direttamente assegnatigli dalle disposizione legislative.

 

Il suo Presidente è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, ed è assegnatario di funzioni amministrative ad alto tasso di specializzazione, per l’esercizio delle quali non è prevista alcuna consonanza con l’indirizzo politico espresso dal Governo in carica.

 

La legge prevede, inoltre, che il mandato di Presidente dell’INPS abbia una durata prestabilita nella misura di quattro anni, circostanza quest’ultima che non lascia dubbi sul fatto che l’eventuale revoca di Boeri possa trovare giustificazione esclusivamente nella mala gestio dell’Istituto previdenziale che il Governo sarebbe obbligato a dimostrare in maniera adeguata e rigorosa.

 

L’indipendenza dei dirigenti pubblici è funzionale all’effettiva imparzialità della pubblica amministrazione, la quale, a sua volta, rappresenta la principale garanzia dei cittadini nei confronti delle tendenze assolutiste del potere politico.

 

Il Governo in carica se ne faccia una ragione.