“Vivere in una grande città è complesso: un contesto multiculturale con grandi sfide non facili da risolvere", ha detto il Papa

Tutta Sua la città

Matteo Matzuzzi
Ultima tappa newyorchese di Francesco, la messa al Madison Square Garden. “Con il profeta oggi possiamo dire: il popolo che cammina, respira e vive dentro lo smog ha visto una grande luce, ha sperimentato un’aria di vita”.

New York. “Con il profeta oggi possiamo dire: il popolo che cammina, respira e vive dentro lo smog ha visto una grande luce, ha sperimentato un’aria di vita”. Nella messa celebrata al Madison Square Garden, ultimo appuntamento newyorchese del Papa, Francesco parla della città, del modo di trovare Dio nei grandi agglomerati urbani: “Vivere in una grande città è qualcosa di piuttosto complesso: un contesto multiculturale con grandi sfide non facili da risolvere. Le grandi città – ha detto il Pontefice – ci ricordano la ricchezza nascosta nel nostro mondo: la varietà di culture, tradizioni e storie. La varietà di lingue, di vestiti, di cibi. Le grandi città diventano poli che sembrano presentare la pluralità dei modi che noi esseri umani abbiamo trovato di rispondere al senso della vita nelle circostanze in cui ci trovavamo”.

 

Ma le grandi città, a loro volta, “nascondono il volto di tanti che sembrano non avere cittadinanza o essere cittadini di seconda categoria”. Nel rumore del traffico e “nel ritmo dei cambiamenti”, ha detto il Papa, “rimangono coperte le voci di tanti volti che non hanno diritto alla cittadinanza, non hanno diritto a far parte della città, confinati ai bordi delle nostre strade, nei nostri marciapiedi in un anonimato assordante. Entrano a far parte di un paesaggio urbano che lentamente diventa naturale davanti ai nostri occhi e specialmente nel nostro cuore”. Ecco perché “sapere che Gesù continua a percorrere le vostre strade” ci “riempie di speranza”. Si tratta – ha sottolineato Francesco – “di una speranza che ci libera da connessioni vuote, dalle analisi astratte, o dal bisogno di sensazioni forti. Una speranza che ti chiama a guardare in mezzo allo smog la presenza di Dio che continua a camminare nella nostra città”. Da qui la domanda, il quaerere Deum che assilla le sterminate e spesso impersonali metropoli del globo: “Come trovare Dio che vive con noi in mezzo allo smog delle nostre città? Come incontrarci con Gesù vivo e operante nell’oggi delle nostre città multiculturali?”.

 

[**Video_box_2**]La risposta, ha detto il Papa, la dà il profeta Isaia, che ci presenta Gesù “come consigliere mirabile, Dio potente, padre per sempre, principe della pace”. La risposta alla domanda è chiara: “Dio vive nelle nostre città; la Chiesa vive nelle nostre città e vuole essere fermento nella massa, vuole mescolarsi con tutti, accompagnando tutti”. Sabato mattina, prima delle nove ora americana, Francesco lascerà New York e partirà alla volta di Philadelphia, dove presenzierà all’Incontro mondiale delle famiglie.

 

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.