Il Papa è giunto alla Casa Bianca a bordo della Fiat 500 con cui si era spostato ieri a Washington (foto LaPresse)

Pope Bless America

Matteo Matzuzzi

Il Papa chiede a Obama libertà religiosa per i cattolici americani: “Difenderla da qualunque cosa la possa mettere in pericolo o compromettere”. Parla di clima e lancia la difesa della famiglia “in un momento critico della storia della nostra civiltà”.

Washington. “Signor Presidente, assieme ai loro concittadini, i cattolici americani sono impegnati a costruire una società che sia veramente tollerante ed inclusiva, a difendere i diritti degli individui e delle comunità, e a respingere qualsiasi forma di ingiusta discriminazione. Assieme a innumerevoli altre persone di buona volontà di questa grande democrazia, essi si attendono che gli sforzi per costruire una società giusta e sapientemente ordinata rispettino le loro preoccupazioni più profonde e i loro diritti inerenti alla libertà religiosa. Questa libertà rimane come una delle conquiste più preziose dell’America. E, come i miei fratelli vescovi degli Stati Uniti ci hanno ricordato, tutti sono chiamati alla vigilanza, proprio in quanto buoni cittadini, per preservare e difendere tale libertà da qualsiasi cosa che la possa mettere in pericolo o compromettere”.

 

Papa Francesco, dopo i saluti di rito davanti ai circa ventimila ospiti accomodati nel parco antistante il portico sud della Casa Bianca, mette subito sul tavolo la questione della libertà religiosa per i cattolici, terreno di battaglia per i vescovi americani nell’opposizione alle politiche di Barack Obama. Il presidente, nel suo indirizzo di saluto, ha a sua volta citato il tema della libertà religiosa, ma al solito rimarcando che la cosa gli sta a cuore particolarmente quando si tratta di minoranze oppresse e chiese bruciate. Il Pontefice ha anche offerto qualche indicazione su quel che dirà nei momenti clou della sua spedizione negli Stati Uniti: “Avrò l’onore di rivolgermi al Congresso, dove spero, quale fratello di questo Paese, di dire una parola di incoraggiamento a quanti sono chiamati a guidare il futuro politico della nazione della fedeltà ai suoi princìpi fondativi”. Quanto all’Incontro mondiale delle famiglie di Philadelphia, dove il Papa arriverà nella mattinata di sabato, Bergoglio ha osservato che lo scopo dell’evento è “di celebrare e sostenere le istituzioni del matrimonio e della famiglia, in un momento critico della storia della nostra civiltà”.

 

Non poteva mancare, nel discorso di Francesco, un lungo accenno al tema della custodia del creato. Il Papa ha definito “promettente” il fatto che Obama “abbia proposto una iniziativa per la riduzione dell’inquinamento dell’aria”. Considerata l’urgenza, ha aggiunto, “mi sembra chiaro anche che il cambiamento climatico è un problema che non può più essere lasciato ad una generazione futura. La storia ci ha posto in momento cruciale per la cura della nostra casa comune. Siamo però ancora in tempo per affrontare dei cambiamenti che assicurino uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare”. Francesco ha citato “le sagge parole del reverendo Martin Luther King” per dire che “siamo stati inadempienti in alcuni impegni, ed ora è giunto il momento di onorarli”.

 

[**Video_box_2**]Infine, l’apprezzamento “per gli sforzi compiuti di recente per riconciliare relazioni che erano state spezzate e per l’apertura di nuove vie di cooperazione all’interno della famiglia umana”; sforzi che “rappresentano positivi passi avanti sulla via della riconciliazione, della giustizia e della libertà. Auspico – ha chiosato il Pontefice – che tutti gli uomini e le donne di buona volontà di questa grande e prospera nazione sostengano gli sforzi della comunità internazionale per proteggere i più deboli nel nostro mondo e di promuovere modelli integrali e inclusivi di sviluppo”.

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.