Papa Francesco è atterrato a Washington D.C. alle 16 locali, le 22 in Italia

Il Papa atterra nell'America dimessa di Obama. Oggi va alla Casa Bianca

Anche stavolta, a qualche migliaio di metri d’altitudine, il Papa ha conversato con i giornalisti a bordo dell’aereo papale che lo portava a Washington. Una volta a terra, Barack Obama gli ha accordato l’onore del benvenuto all’aeroporto, accompagnato dalla famiglia, da quella del vicepresidente Joe Biden e dal codazzo d’occasione.

Washington, dai nostri inviati. Anche stavolta, a qualche migliaio di metri d’altitudine, il Papa ha conversato con i giornalisti a bordo dell’aereo papale che lo portava a Washington. C’era tanta curiosità per l’incontro con Fidel Castro, l’anziano ex presidente cubano che domenica l’ha accolto nella sua villa, tuta Adidas addosso ma niente cappellino. Francesco ha sorvolato sulle domande relative al presunto pentimento del Comandante in pensione, questione che viene dibattuta ogni qualvolta un Pontefice mette piede sul suolo cubano: “E’ una cosa di coscienza”, ha aggiunto il Papa. Di quel che i due si sono detti, però, Francesco ha fornito un quadro dettagliato: “Abbiamo parlato dei gesuiti che lui ha conosciuto e dell’enciclica Laudato si’, perché è molto interessato al tema dell’ecologia, è molto preoccupato per l’ambiente”. L’incontro, ha aggiunto il Papa, “è stato spontaneo” e abbastanza riservato.

 

Francesco ha glissato, invece, sulle notizie diffuse dalle organizzazioni dei dissidenti locali sui presunti arresti di diversi oppositori del regime: “Non ho notizie”. Quanto al fatto che non abbia incontrato nessuno di essi, il Pontefice ha ribadito che “ogni incontro arricchisce” e che avrebbe salutato “con piacere alcune persone che sono in questo gruppo di dissidenti”, ma poi nessuno si è identificato come tale. A ogni modo, “se li incontrassi non so quello che direi loro, perché direi quel che mi viene al momento”. Apprezzamento per l’indulto concesso dal governo a tremila prigionieri, i cui nomi sono stati indicati in parte dalla chiesa cubana. Il Papa ha anche fatto sapere che domani mattina al Congresso (9.20 ora di Washington, le 15.20 italiane) non parlerà “in modo specifico” dell’embargo imposto a Cuba e, con lessico prettamente diplomatico, ha espresso l’auspicio che “si arrivi a un accordo che soddisfi entrambe le parti”. A domanda sulle accuse di essere “non cattolico” o “antipapa”, definizione che gli sarebbe stata attribuita da una signora scandalizzata dal fatto che il vescovo di Roma non indossasse le scarpe rosse. Il Papa ha anche implicitamente risposto alla domanda posta da questo giornale nel suo ebook: “Sul comunismo sono sicuro di non aver detto nulla di più di quanto c’è nella dottrina sociale della chiesa”.

 

[**Video_box_2**]Una volta a terra, Barack Obama gli ha accordato l’onore del benvenuto all’aeroporto, accompagnato dalla famiglia, da quella del vicepresidente Joe Biden e dal codazzo d’occasione, strappo al protocollo che non si concede nemmeno a Xi Jinping. Il presidente cinese, in cambio, non si troverà fra i piedi alla Casa Bianca dissidenti del regime, mentre nella cerimonia di mercoledì mattina nel South Lawn ci saranno rappresentanti del mondo lgbt, suore che vogliono fare il prete e altre figure controverse che hanno fatto ringhiare i funzionari del Vaticano. Alla base militare di Andrews è andata in scena il tipo di rappresentazione che l’amministrazione voleva: una scena sobria, quasi dimessa, con Michelle in abito turchese e Sasha e Malia sorridenti, più l’accoglienza calorosa di un padre spirituale globale che il ricevimento solenne di un capo di stato. La marchionnesca uscita dall’aeroporto di Francesco sulla 500 nera, in tinta con le scarpe, era perfettamente in linea con il ricercato understatement sfoggiato per l’occasione.

 

Nel primo briefing in terra americana, a domanda del giornalista del Sole 24Ore Mario Platero sul capitalismo, la risposta di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, è stata: "Non parliamo in questa sede di contenuti".