Non solo il caso Labour. Partiti europei infiltrati dall'islamismo?

Giulio Meotti
Il caso del partito laburista in Inghilterra non è affatto isolato. Secondo il ministro israeliano Gilad Erdan, dimostra piuttosto il livello di infiltrazione dell’islam radicale nell’establishment europeo e l'uso che la sinistra ha fatto del comunitarismo a fini politici.

Il caso del Labour in Inghilterra non è affatto isolato. Secondo il ministro israeliano Gilad Erdan, dimostra piuttosto il livello di infiltrazione dell’islam radicale nell’establishment europeo e l'uso che la sinistra ha fatto del comunitarismo a fini politici. Quasi tutti i 50 esponenti della sinistra inglese che sono stati sospesi per antisemitismo avevano un background d’immigrazione, antica o recente (non che l'antisemitismo della sinistra bianca e benpensante non esista).

 

In Belgio, il Partito Socialista è riuscito a sopravvivere elettoralmente appaltando posti chiave alle comunità islamiche, specie a Bruxelles. In Svezia si parla ormai di infiltrazione del Partito dei Verdi da parte del fondamentalismo islamico. In Danimarca, la socialista Helle Thorning Schmidt ha goduto molto del sostegno elettorale della comunità islamica. E’ uno degli effetti del disastro multiculturale: da un lato, voto di scambio fra sinistra e immigrati e, dall’altro, ascesa dell'estrema destra xenofoba. A rimetterci sono la democrazia, lo stato di diritto e la cultura liberale europea.

  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.