Una patatina al Superbowl e i pro choice che impazziscono

Giulio Meotti
La pubblicità è esilarante. Si vede una mamma allo stadio avanzato di gravidanza sul lettino della ginecologa per una visita di controllo. Mentre l’esame agli ultrasuoni mostra il bambino, il padre assente sgranocchia un pacchetto di Doritos.

La pubblicità è esilarante. Si vede una mamma allo stadio avanzato di gravidanza sul lettino della ginecologa per una visita di controllo. Mentre l’esame agli ultrasuoni mostra il bambino, il padre assente sgranocchia un pacchetto di Doritos. Il feto segue i gesti del padre con le patatine in mano, fino a dare una testata nell’utero. I pro choice non l’hanno presa bene questa pubblicità trasmessa al Superbowl perché dicono che “umanizza” il feto, e per una certa cultura liberal il feto deve essere invisibile fino al momento del parto.

 

 

Dicono che ci penseranno due volte prima di mangiare ancora quelle patatine bigotte, che le trovano “chilling”, che dà i brividi. Gli stessi liberal avevano esultato quando la Doritos aveva prodotto delle patatine Lgbt. I pro choice, oltre ad avere una surreale concezione della vita umana, hanno anche davvero poco senso dell’umorismo.

 

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.