La caduta dell'impero americano

La recensione del film di Denys Arcand, con Alexandre Lamy, Remy Girard, Maripier Morin

Mariarosa Mancuso

“L’intelligenza è un handicap”: sul tema il fattorino delle consegne intrattiene la fidanzata cassiera in banca, fornendo esempi. Gli scrittori sono imbecilli che proibivano la vaccinazione ai contadini, molti filosofi hanno coltivato simpatie naziste, i politici per carità lasciamoli perdere (per l’Italia l’esempio negativo rimane Silvio Berlusconi, il canadese Denys Arcand non è riuscito a mettersi in pari). Cerca di dimostrare che lui, laureato in Filosofia, è troppo intelligente per avere successo, quindi continua a consegnare pacchi. La laurea deve averla presa per corrispondenza: quando incontra una signorina che concede le sue grazie a caro prezzo, e che si fa chiamare Aspasia come la sua antenata concubina di Pericle – una che cerca clienti a colpi di citazioni classiche, per dire il tipo – la chiama “Aspasìa” con l’accento sulla “i”.

 

Durante un giro di consegne si trova in mezzo a una rapina con contro-rapina, i criminali si ammazzano tra loro, sull’asfalto resta il bottino, un paio di sacche comode da portare via. Le nasconde a casa, con l’intenzione di darle ai poveri. Egli fa volontariato, con i barboni discute sul tema “una buona azione è sempre ricompensata in questa vita, o bisogna aspettare la prossima?”. Senonché ha dietro la polizia, e peggio ancora la malavita.

 

Trama già vista in film più appassionanti. L’antico “Chi ucciderà Charley Varrick”, con Walter Matthau (rapina a una banca di provincia, nel caveau un bottino molto più ricco del dovuto). E il più recente “Soldi sporchi” di Sam Raimi, tratto da un bel romanzo di Scott Smith intitolato “Un piano semplice”: una carcassa di aereo nel bosco, 4 milioni di dollari che paiono senza padrone. Ma a Denys Arcand – canadese francofono, gli intellettuali che Barney Panofsky odiava, anche per conto di Mordecai Richler – interessano la morale e le opere buone, non il thriller. Le banche son cattive, aiutano a esportare soldi e a non pagare le tasse. Il giovanotto le combatte sul loro stesso terreno, con l’aiuto di un ex criminale che per redimersi ha studiato economia aziendale. E la bella Aspasia finisce a scodellare la zuppa calda per i poveretti della città.

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