LA DISEDUCAZIONE DI CAMERON POST

La recensione del film di Desiree Akhavan, con Chloë Grace Moretz, Sasha Lane, Jennifer Ehle

Mariarosa Mancuso

E’ il primo di una coppia, entrambi in anteprima alla Festa di Roma, sezione “Tutti ne parlano”. Tutti parlano – o almeno così pare – delle cure che dovrebbero “ricondizionare” (non portiamo pena, questo è il termine, “convertire” sarebbe anche peggio) gli omosessuali e ricondurli sulla retta via dell’eterosessualità.

In “Boy Erased” di Joel Edgerton (uscirà a febbraio, con Nicole Kidman e Lucas Hedges, tratto dal memoir di Gerard Conley, nelle edizioni Black Coffee con il titolo “Vite cancellate”) a subire le violente cure è il diciannovenne Jared, figlio di un pastore battista – per scappare da un inferno lo cacciano in un altro, colpa dei genitori che un po’ si vergognano e un po’ temono che i fedeli scappino verso un’altra congregazione.

In “La diseducazione di Cameron Post”, diretto da una regista americana di origine iraniana (all’origine, il romanzo di Emily M. Danforth uscito da Rizzoli), la rieducanda è una ragazza sorpresa a baciarsi con l’amica nel sedili posteriori di una macchina, sono fuggite dal ballo della scuola anno 1993.

 

Questo dice il sunto fornito ai giornalisti, e tutti felicemente copiano da lì, a vederla la scena è assai più ardita, oltre che benissimo girata.

 

Entrambi i programmi, nati per impedire di far l’amore “ognuno come gli va”, hanno nomi altisonanti e fintamente dolciastri: per il maschio “Love in action”, per la ragazza “God’s Promise” (i primi sospettati sono i genitori che ti hanno chiamato Cameron, e guai a te se per peggiorare la situazione ti fai chiamare Cam). L’attrice è Chloë Grace Moretz, bravissima e con una punta di impertinenza anche quando sembra sottoporsi al volere dei rieducatori (a sua volta furono rieducati con metodi simili, per aggravare la situazione). Vorremmo anche vederla in “I Love You, Daddy”, di e con Louis C. K., ma c’è gente convinta che pure lui vada rieducato (per ora lo hanno ridotto sul lastrico). Gli altri attori ragazzini spariscono, gli educatori erano già spariti prima di cominciare.

 

Dopo la scena da sedili reclinabili, finisce per raffreddarsi anche la regia, che sembra aver molto a cuore il messaggio educativo. Gran Premio della giuria al Sundance.

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