Halloween - la notte delle streghe

di John Carpenter, con Jamie Lee Curtis, Donald Pleasence

Mariarosa Mancuso

Non è il nuovo “Halloween”, nelle sale la settimana prossima (l’anteprima alla Festa di Roma). E’ il vecchio, il classico, il capostipite, il numero zero della saga girato 40 anni fa da un regista che aveva in curriculum un paio di titoli, senza colpire la fantasia di nessuno. Quando gli proposero “una storia di babysitter assassinate da un maniaco”, John Carpenter trovò l’idea orribile. Ma siccome non voleva cambiar mestiere, disse al produttore: “Benissimo, bellissimo, sarò felice di dirigerlo”. “Halloween” cambiò la sua vita e quella di Jamie Lee Curtis. Tornano insieme nel nuovo capitolo: lei ormai è nonna, ha tirato su una figlia facendola vivere nel terrore. Puntuale arriva il momento della resa dei conti con il maniaco (vietato rivelare come e perché si ritrova libero tra i bambini mascherati, dolcetto o scherzetto?). Quanto al vecchio, ora riproposto in sala per chi avesse bisogno di un ripasso, il New York Times lo recensisce come un capolavoro del cinema artistico e sperimentale. Il giornale era in sciopero, quando il primo “Halloween” uscì: se no, sarebbe divertente confrontarlo con il vecchio. E trarne qualche lezione sul cinema e la cultura popolare.

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