Le fidèle

di Michael R. Roskam, con Matthias Schoenaerts, Adèle Exarchopoulos, Nathalie Van Tongelen

Mariarosa Mancuso

Faccio il criminale e rapino le banche”. Peccato, Gino detto Gigi sembrava il fidanzato perfetto. Ha abbastanza altre qualità per restarlo - l’attore è Matthias Schoenaerts, scelto dal regista belga già per il suo primo film, “Bullhead”: storia di tori e di piccoli allevatori contro la mafia delle Fiandre e i commercianti di ormoni (nella penombra delle inquadrature, spiccavano i muscoli sulla schiena del giovanotto, provvisto di trauma infantile che lo rendeva fragile dentro). Dovesse ricapitare, Bénédicte detta Bibi imparerà la lezione: mai chiedere a nessuno “qual è il tuo segreto più grande?” (va a finire che te lo dicono).

  

La ricca Bibi ama le macchine da corsa e le guida (tutta adrenalina). Lui la rimorchia al circuito. Avrebbe anche famiglia, ma non sarà questo l’ostacolo. “Le fidèle” è un film moderno e insieme d’altri tempi. Comincia come una storia d’amore, con Bruxelles sullo sfondo (già un motivo di curiosità). Prosegue come un film d’azione, benissimo girato quando bisogna sbarrare la strada al camioncino portavalori. Poi cambia un’altra volta, mandando in confusione chi voleva una storia d’amore – così viene lanciata, il manifesto aggiunge i colori caldi del tramonto – magari tormentata ma non troppo tragica. All’origine c’è un caso di cronaca anni Novanta, Matthias Schoenaerts e Adèle Exarchopoulos sono bravi (viene da “La vita di Adèle” di Abdellatif Kechiche, Palma d’oro a Cannes nel 2013, purtroppo l’ultima volta l’abbiamo vista nel tremendissimo “L’ultimo sguardo” diretto da Sean Penn).

  

Riprende la stagione cinematografica, e invece di programmare i film della mostra di Venezia – le cose migliori andranno su Netflix, bisogna prenderne atto anche se ai distributori spiace – escono titoli dal magazzino. Solo parlando di ragazze, sono in sala “Mary Shelley” di Haifaa al-Mansour (l’impavida fanciulla che inventò Frankenstein e la creatura). “Resta con me” di Baltasar Kormákur (navigatore solitario e fidanzata, con uragano). “La ragazza dei tulipani” di Justin Chadwick, con Alicia Vikander e Christoph Waltz: pittori, modelle, mercanti nella Amsterdam del Seicento, prima che la bolla dei tulipani scoppiasse.

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