Solo: a Star Wars story

di Ron Howard, con Alden Ehrenreich, Donald Glover, Woody Harrelson, Emilia Clarke

Mariarosa Mancuso

Ma quanto si baciano? Da non crederci. Il primo “Star Wars” (poi diventato il numero quattro quando la saga si è espansa come un blob) finiva con la principessa Leia intenta a distribuire medaglie ai maschi che l’avevano salvata. Non avrebbe sposato né Han Solo né Luke Skywalker, privando la favola spaziale del suo lieto fine. In questo prequel del prequel, perfino il cinico Beckett di Woody Harrelson – l’uomo che dà il consiglio giusto: “Non ti fidare mai di nessuno” – ha una morosa. Gira con la fidanzatina anche Han Solo (che in realtà non si chiama così, quando scappa da Corellia). Per fortuna li separano subito, sennò il tasso di sentimentalismo sarebbe diventato imbarazzante. Lui è Alden Ehrenreich, il cowboy canterino che in “Ave, Cesare!” dei fratelli Coen non riusciva a pronunciare una battuta da salotto (per dire quanto sono fanatici i fan: un tizio che ha visto la scena senza capirla su internet strilla perché hanno dato la parte di Han Solo al solito raccomandato; cercasi volontario per spiegargli come funziona il cinema). Lei è Emilia Clarke, carina ma qui sempre uguale, non sembra neppure la stessa attrice che faceva schiudere le uova di dragoni in “Game of Thrones”. Intanto però Han Solo ha incontrato Chewbacca, e dopo qualche parola in chewbacchese cominciano a intendersi con i gesti e i grugniti. Molti pettegolezzi circolavano quando Phil Lord e Chris Miller – registi e sceneggiatori di “Lego Movie” – hanno abbandonato il film, ed è subentrato Ron Howard. Forse poteva essere un po’ più sfacciato, ma va bene così. Inseguirsi si inseguono, rubare rubano, ingannare ingannano, ammiccare ammiccano. Traversano il maelstrom, incontrano i pirati, fanno la guerra di trincea, atterrano nel deserto. Lasciando in una galassia lontana lontana l’impero, le spade laser, gli jedi e l’irritante annuncio “la forza sia con voi” (sta sempre con tutti e due, visti i cambi di casacca). Geniale la scelta di Donald Glover – attore e showrunner della serie “Atlanta”, rapper con il nome di Childish Gambino – per il trafficone Lando Calrissian. L’androide L3-37 lotta per la liberazione dei suoi simili.

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