Sogni e delitti

Mariarosa Mancuso

    La chiameremo Cassandra”, decidono i fratelli Ian e Terry, incuranti del fatto che cambiare il nome alle barche porta malissimo. Se proprio due vogliono rischiare, lascino almeno in pace la mitologica profetessa di sventura (le fece il dono Apollo, quando la corteggiava; quando lei lo respinse, la condannò a non essere creduta). Il terzo british film di Woody Allen – che, alla ricerca di finanziatori europei ha fatto tappa anche in Spagna, con i necessari cambiamenti al copione e Penelope Cruz nel cast – riesce meno bene degli altri due. “Scoop” aveva battute memorabili (“Emozione alla mia età è un pranzo senza acidità di stomaco”, oppure “Sono nato ebreo, ma da adulto mi sono convertito al narcisismo”). “Match Point” era una bella variazione sui delitti, i castighi, il caso e l'arte di farla franca. “Sogni e delitti” ha una sola battuta da ricordare: “La vita, a volte, vive di vita propria”. Quanto ai delitti, alle punizioni, al denaro che corrompe, alle famiglie come nido di vipere, abbiamo visto cose migliori. Manca anche Scarlett Johansson, che in “Match Point” aveva una molto gustosa scena a doppio senso durante una partita di ping pong. Qui dobbiamo accontentarci di una ragazza che sogna di essere rimorchiata. Letteralmente, mentre sta sul ciglio della strada con la macchina in panne (con seguito a luci rosse). Uno dei fratelli – lo scozzese Ewan “Trainspotting” McGregor – gestisce con il padre il ristorante di famiglia. L'altro – l'irlandese Colin Farrell – fa il meccanico (da qui le fantasie erotiche con sfondo di carro attrezzi). Non si somigliano per nulla, infatti per un po' speriamo nel colpo di scena. Niente da fare. Si somigliano anche meno Ethan Hawke e Philip Seymour Hoffman in “Onora il padre e la madre” di Sidney Lumet (a marzo). Lì però la storia funziona così bene che non ci interroghiamo neppure un attimo sulla verosimiglianza. In difficoltà con i soldi, i fratelli del proletariato londinese (così come li immagina l'ebreo newyorchese Woody Allen, uno che prima di sposare Soon Yi faticava a staccarsi dall'appartamento con vista su Central Park) ricevono un'offerta che non possono rifiutare. Li tenta lo zio che ha fatto fortuna in America, celebrato durante ogni pasto in famiglia: un bravissimo Tom Wilkinson, che ravviva le scene dove compare.