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Il golfino di Bob Marley: Kapital vende il reggae

Costantino della Gherardesca

Trasformare il mito giamaicano in un brand non è una novità. Ma il marchio giapponese lo fa con stile e giocando sulla nostalgia dei milioni di fan

Nato come evoluzione di ska e rocksteady, il reggae nasce alla fine degli anni Sessanta. Nonostante la Giamaica sia da sempre una fonte inesauribile di nuove sonorità, la sua industria discografica ha una storia relativamente recente. Il primo studio di registrazione dell’isola, infatti, viene inaugurato a Kingston nel 1951: il paese era pieno di talenti musicali, ma poca gente poteva permettersi un giradischi. La voglia di ascoltare musica, però, era talmente grande che fin dagli anni Quaranta in Giamaica cominciano ad apparire dei sound system ambulanti gestiti da gente che comprava dischi dagli Usa, soprattutto rhythm and blues, e li suonava per strada o alle feste private. Tra loro c’era chi eccelleva nell’arte del toasting, cioè la capacità di improvvisare cantilene e flussi di parole sul ritmo del pezzo che stava ascoltando: questi proto-deejay divennero così degli entertainer, importanti tanto quanto la musica che mettevano sul piatto. Saranno queste persone a delineare e a rendere popolari, tra il ’59 e il ’66, le sonorità dello ska e del rocksteady, generi che mettono definitivamente la Giamaica sulla mappa dell’industria discografica internazionale.

 

Ma è con il reggae e, per la precisione, con Bob Marley & the Wailers che la musica nata dai sound system trova un volto iconico e raggiunge ogni angolo del pianeta. “Soul Rebels”, il loro secondo disco ma il primo a uscire dai confini giamaicani, viene pubblicato nel 1970 a Londra da Trojan Records, una casa discografica fondata nel 1968 dal produttore indo-anglo-giamaicano Lee Gopthal e dal patron della gloriosa Island Records, Chris Blackwell. Sarà proprio Trojan Records a trasformare fenomeni “locali” come ska e reggae in una realtà globale: dall’immaterialità dei sound system a un’etichetta che produce lp acquistabili praticamente ovunque.

 

La fortuna di Trojan Records è legata a una strana combinazione di cambiamenti economici, politici e culturali che sul finire dei Sessanta crea un imprevedibile ma solido legame tra le diverse incarnazioni della musica giamaicana e le subculture giovanili della working class inglese. Ska e reggae, infatti, diventano la colonna sonora dei primi skinhead (teste rasate antirazziste a cui i poco fantasiosi naziskin ruberanno il look), della seconda ondata mod, dei rudeboy e gli suedehead.

 

Il successo di Trojan, però, non si limita ai dischi. Consapevole di rivolgersi non solo a un pubblico di ascoltatori ma a una comunità che della musica giamaicana ha fatto uno stile di vita, nel 2012 Trojan ha lanciato il marchio di moda Ska & Soul, che da allora produce linee studiate appositamente per skinhead, mod e via dicendo. Ma l’eredità commerciale del reggae e, in particolare, di Bob Marley è troppo grande per essere monopolio di una sola azienda.

 
House of Marley, per esempio, è un progetto controllato dai legittimi eredi del Re del Reggae che produce cuffie e casse bluetooth. La faccia di Marley è finita più o meno legalmente su qualsiasi prodotto, ma è l’intelligente marchio di moda giapponese Kapital – che venero tanto quanto Catherine Deneuve venera Yves Saint Laurent – ad aver trovato il modo più giusto per rendergli omaggio.

 

Per chi non lo sapesse, Kapital è stato fondato nel 1984 da Toshiko Hirata. Reduce da un’esperienza di istruttore di karate negli Usa, Hirata tornò nella sua Kojima con l’idea di reinventare il denim, mescolando alto artigianato e libertà espressiva. In un suo pezzo per il New Yorker, David Sedaris definisce così i vestiti di Kapital: “Sono nuovi ma sembra che siano già stati indossati, forse da qualcuno a cui hanno sparato o che è stato accoltellato e poi gettato da una barca. Sembrano venire dal banco delle prove in un processo per omicidio […] I capi con finti segni di usura sembrano sempre fasulli, ma i loro no, chissà perché. […] Come fanno a strappare e macchiare tutto così… bene?”

 

Per la sua collezione autunno inverno 2022-2023, Kapital lancerà un golf identico a quello che Bob Marley indossava durante il più grande concerto della sua carriera, quello che tenne il 27 giugno 1980 davanti alle oltre 80.000 persone che gremivano San Siro. Prezzo, poco meno di 500 euro. Non so voi, ma le mie carte di credito sono già in fiamme.

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