Luigi Di Maio (foto LaPresse)

A Di Maio servirebbero 30 centimetri di fiuto politico

Maurizio Crippa

La telefonata tra il leader del Movimento 5 Stelle e Matteo Salvini, l'anniversario della morte di John Holmes e quel verso immortale di Elio e le Storie Tese 

Poiché siamo in periodo di importanti anniversari, ieri erano trent’anni dalla morte di John Holmes e tutti quanti i siti e i giornali che se lo possono permettere – cioè tutti quelli che non sono ancora stati travolti dal trend neopuritano – hanno reso il doveroso omaggio all’attore che sarebbe diventato l’icona di due generazioni anche senza il verso immortale di Elio e le Storie Tese, “trenta centimetri di dimensione artistica”. Oggi è probabile che un furbone come Elio, uno che ha sempre capito tutto in anticipo, cambierebbe quel verso e punterebbe di più sulle capacità di leader carismatico. Oggi tira molto, l’uomo forte. E trenta centimetri di carisma non li hanno tutti. Ad esempio c’è il leader carismatico Giggino Di Maio. Sta provando a mostrare che, sotto l’aria da stewart alle prime armi, ha un carisma lungo così. Ed è una bizzarra gara al celodurismo, se ci fate caso. Con Matteo Salvini, sì, che il brand ce l’aveva pure in casa. “Ieri, poco dopo le ore 20 ho ricevuto una telefonata da Matteo Salvini. Mi fa piacere raccontarvi cosa”, ha scritto sul Sacro Blog, come se importasse davvero. Che gli ha detto? Ha rivendicato a muso duro “l’attribuzione al MoVimento della presidenza della Camera” in quanto “prima forza politica del paese”. Questo vuol dire avere gli attributi. Ma soprattutto: “Abbiamo chiesto di avere un presidente della Camera perché vogliamo che alla Camera si parta con la delibera sui vitalizi”. E questo significa essere carismatici. Quanto poi a sapere che le cose non funzionano proprio così, in democrazia, ci vorrebbe un bel trenta centimetri di intelligenza politica.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"