Non si può rischiare che l'auto del futuro emetta lo stesso ronzio di un aspirapolvere, ha detto John Elkann. Resterà infatti sempre uno dei motivi di attrazione del Cavallino: la casa di Maranello avrebbe già depositato un brevetto
Il suono del silenzio diventa musica se a cantarlo sono Simon & Garfunkel. Ma non lo sarà mai per una casa che ha ancora in catalogo il mitico dodici cilindri di cui, secondo un maestro come Herbert von Karajan, “nessuna orchestra riuscirà mai a riprodurre la melodia di un motore dodici cilindri Ferrari”. La Ferrari deve dare un suono anche al silenzio di un motore elettrico, non può rischiare che la sua auto del futuro emetta lo stesso ronzio di un aspirapolvere. Lo ha detto qualche mese fa al Capital Market Day il presidente John Elkann in una delle sue rare uscite da numero uno del Cavallino. Perché, fateci caso, in un momento storico in cui il presidente, anche ricordando il nonno Gianni, parla un po’ di tutto dalle banche al governo fino alla Juve, di Ferrari dice sempre lo stretto indispensabile. D’altra parte il Cavallino è una vera cassaforte, l’unico gioiello di famiglia tenuto fuori dall’accordo che ha portato a Stellantis.
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