(Foto di Olycom) 

Le innovazioni del Cavallino

Purosangue ed elettrica: una Ferrari diversa ma con la stessa storia

Umberto Zapelloni

Il futuro di Marranello senza dimenticare le origini: tra i nuovi modelli anche il primo a batteria e una supercar che mancava da un po' di tempo. "Qui abbiamo la competenza e i capitali per la sfida sull'elettrificazione": tanto da far nascere anche un nuovo stabilimento 

La Ferrari del futuro dovrà continuare a trasmettere passione ed emozioni. Non conta se monterà un motore termico, un ibrido o un elettrico. Il nuovo piano industriale illustrato da Benedetto Vigna, il ceo entrato in carica lo scorso primo settembre, non lascia dubbi. La Ferrari è e resterà un’azienda che produce auto da sogno, tutto il resto, lifestyle e moda compresi, farà da contorno anche se nelle previsioni dovrà raddoppiare il suo business. Gli analisti finanziari si sono visti illustrare un piano che parla di transizione, ma che lascia l’uomo al centro del progetto. Non vedremo una Ferrari a guida autonoma, non vedremo una Ferrari che ti trasporta mentre leggi un libro. Ogni investimento in quella direzione verrà stoppato. All’orizzonte c’è piuttosto la Ferrari elettrica. Arriverà nel 2025 e sarà una Ferrari autentica. Così come sarà una vera auto sportiva anche la Purosangue, il Suv made in Maranello, che verrà lanciato a settembre.

“I clienti che lo hanno visto mi hanno detto: non raccontate storie, questa è davvero un’auto sportiva”, ha detto Vigna. “Non vedo l’ora di averla. L’ho provata e so che diventerà la mia Ferrari per i prossimi anni”, ha detto Piero Ferrari, il figlio del fondatore con un commento che toglie di mezzo gli scettici. La Ferrari sarà l’ultima casa a presentare un Suv. Ma sarà qualcosa di diverso a cominciare dal cuore: un motore a 12 cilindri. Oggi i clienti Ferrari comprano all’80 per cento auto con motori termici e al 20 per cento auto con motori ibridi. Nel 2030 i clienti termici scenderanno al 20 per cento, quelli ibridi saliranno al 40 per cento come quelli che acquisteranno una Ferrari completamente elettrica. Il cliente Ferrari sta cambiando. Enrico Galliera, il direttore commerciale, racconta di un ringiovanimento di 8 anni sulla media. “Oggi il 40 per cento dei nostri clienti ha meno di 40 anni”. Sono i nuovi ricchi. Gente giovane, digitale, che però quando si siede al volante di una Ferrari non capisce più nulla.

“Il nostro brand fa sognare milioni di persone. E’ stato costruito in 75 anni di esperienze emozionanti e indimenticabili, grazie ai successi in pista e al puro piacere di guida su strada. Ha creato una comunità inclusiva e affiatata, che unisce persone e paesi diversi, perfino industrie diverse. Finché ne preserveremo la tradizione e i valori, potremo contare su solide basi per i nostri piani strategici futuri”, ha detto il presidente Elkann citando spesso il fondatore Enzo Ferrari, l’uomo che insieme al nonno Gianni, lo ha ispirato di più. 

Il primo piano industriale firmato da Vigna prevede 15 nuovi modelli nei prossimi tre anni. Ci saranno la Purosangue, la prima Ferrari elettrica e una Supercar che mancava da un po’ di tempo e sarà figlia dell’esperienza fatta sulle piste, sia in Formula 1 sia nella nuova sfida a Le Mans. La gamma che non è mai stata così ampia e varia continuerà a seguire il claim: “Una Ferrari diversa per ferraristi diversi. Una Ferrari diversa per momenti diversi” e verrà suddivisa tra “Range, Serie Speciali, Icona, Supercar”.

“Con impegno e passione, le donne e gli uomini di Ferrari sono determinati a realizzare in modo impeccabile il piano strategico e a sfruttare tutte le opportunità che si prospettano, facendo propria la vocazione del nostro fondatore: mantenere viva la volontà di progresso perseguita in passato. Continueremo a far leva sui nostri vantaggi competitivi: unicità e leadership tecnologica, intraprendendo al contempo delle azioni per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2030”, ha detto Vigna con cravatta rossa e Cavallino rampante. In questi primi mesi da ceo, lui che arrivava da un altro mondo, ha imparato a emozionarsi come quando da ragazzino era fuggito da casa per andare a vedere un Gran premio a Imola. “Qui abbiamo la competenza e i capitali per la sfida elettrica. Stiamo investendo dal 2009 sull’elettrificazione”. Per studiare e costruire le batterie e poi assemblare le nuove auto sta nascendo anche un nuovo stabilimento, ai confini di quello storico. Si chiamerà E-Building e sono già state gettate le fondamenta. Sarà un edificio a due piani dove nascerà il futuro. Senza dimenticare i 75 anni di storia.

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