Milena Bertolini (foto LaPresse)

Signori, dopo Ventura è tempo di un ct donna

Simonetta Sciandivasci

Buone ragioni per arruolare Milena Bertolini, l'allenatrice (di successo) della Nazionale femminile

Signori, per quando (e se) la farete finita di parlar di brugole e Ventura e dovrete passare ai fatti, ovvero scegliere un meritevole rimpiazzo che guidi la Nazionale maschia a internazional tenzone, farete cosa buona e giusta se rifletterete sulla signora Milena Bertolini. Ella, ne siete senz’altro informati, allena la Nazionale femmina del calcio italico e, nella corsa a Francia 2019, il Mondiale delle lady soccer, ha portato a casa i seguenti risultati: cinque a zero (per noi) contro la Moldavia (scorso 15 settembre); uno a zero (per noi) contro la Romania (scorso 19 settembre); tre a zero (per noi) ancora contro la Romania (scorso 24 ottobre). Non è tutto: lo scorso anno, le leonesse del suo Brescia hanno vinto scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana, hanno cioè conquistato il corrispettivo femminile della scialuppa dell’interista meglio nota come triplete. Ma andiamo ad analizzare anche i dati strutturali (vi conosciamo, maschi: sappiamo che state pensando “è tutto culo”). Milena Bertolini è nata a Correggio, cittadina dove un’indagine Asl, dieci anni fa, rilevò che nascono più pazzi e geni che altrove (i più rocker di voi ricorderanno che nel solo bel film di Luciano Ligabue, Radiofreccia, c’erano più geni mattoidi che fessissimi sani: era stato girato perlopiù a Correggio). Signori, è tempo di una ct donna e, prima che la storia ve l’imponga, giocate d’anticipo e fidatevi: Milena Bertolini merita in quanto merita e non in quanto donna. Quando la patria sarà matria (come consigliato da una scrittrice indipendentista intenzionata a sconfiggere i nazionalismi) e voi verrete, con buona probabilità, confinati per mancato inserimento di quote rose tra gli azzurri, non dite che non v’avevamo avvisati.

Di più su questi argomenti: