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Come fare bella figura in salotto senza necessariamente sapere quel che si dice

L'estate da bollino rosso. Ecco come affrontare a parole il grande caldo

Andrea Ballarini

Da domani ondata di calore: è la settimana più rovente dell'anno. Luoghi comuni e frasi fatte per commentare l'afa record di agosto

  • È estate. Fa caldo. Non rompere le balle.

  

  • Ogni anno è sempre l’estate più calda degli ultimi cent’anni.

    

  • Ricordare Caronte, Lucifero, Caligola e il meno noto Ciclope, ma essersi perso il nome del caldone di quest’anno. Rammaricarsene.

    

  • Il global warming. È una disgrazia, d’accordo, ma essersi stufati di sentirne parlare. Non poterlo dire ad alta voce per non passare da trumpisti incoscienti.

   

  • Aspettare con ansia il blackout da abuso di condizionatori per ritirare fuori un pezzo sul medioevo prossimo venturo che si è scritto dieci anni fa.

  

  • In ascensore ricordarsi sempre di chiedere al condomino come si facesse prima che inventassero i condizionatori. Concludere che d’altra parte è estate e quindi è giusto che faccia caldo prima di arrivare al piano.

  

  • Ricordare lunghissime estati in città di quando eravate bambini, allorché a casa vostra era severamente proibito tenere l’acqua minerale nel frigorifero, giacché un solo bicchiere avrebbe rapidamente condotto alla morte, peggio del cianuro.

  

  • Infognarsi a Venezia insieme a un miliardo di altri turisti di tutto il mondo perché i ghiacci polari si stanno sciogliendo, il livello dei mari sta salendo e fra un quatro d’ora Venezia potrebbe essere sommersa. Di seguito commentare che, in considerazione del fatto che la Serenissima sta morendo da un paio di secoli, potrebbe anche trattarsi di un atto di pietà.

   

  • Non avere ben chiaro che cosa sia l’anticiclone delle Azzorre, ma soprattutto che cosa gli abbia fatto di male il ciclone per avercela con lui in quel modo.

  

  • Non pulire i filtri del condizionatore da due anni per pigrizia. Vivere nel terrore della legionella.

  

  • Domani ci sarà il picco. Attenderlo con angoscia.

 

  • Non è tanto il caldo quanto l’umidità. No. Usurato oltre misura.

 

  • Se qualcuno dice: “Sì, ma è un caldo secco”, o “Comunque io preferisco il caldo al freddo” è legittimo abusare del turpiloquio.

 

  • In quest’ora che s’indovina afosa. / Sopra il tetto s’affaccia / una nuvola grandiosa.

(Eugenio Montale)

 

  • CALDO.
    Sempre “insopportabile”. Non bere quando fa caldo. “Non si respira”.
     

(dal “Dictionnaire des idées reçues” di Gustave Flaubert)

 

  • In estate bisogna vestirsi di lana, come i beduini nel deserto.

 

  

  • Seguire avidamente i telegiornali ma non essere riusciti a capire se ne uccida più il caldo o il freddo.

  

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