Lucas van Valckenborch, paesaggio autunnale (foto via Wikimedia)

Propositi di settembre

Andrea Ballarini

Si ricomincia. Anche chi non ha mai smesso, difficilmente riesce a non formulare progetti istituzionalmente destinati a non realizzarsi mai. Ecco come disquisirne a casaccio con apparente competenza

Manuale di conversazione. Come fare bella figura in salotto senza necessariamente sapere quel che si dice


    

Sforzarsi di trovarne alcuni che non si siano già ripetutamente disattesi nei settembre precedenti..

   

Il primo settembre è il nuovo primo gennaio. Convenirne.

  

Tuonare contro le sregolatezze delle vacanze. Parallelamente cominciare una dieta implacabile che, nel caso migliore, porterà a raggiungere nella seconda metà del prossimo luglio il peso che si era stentatamente raggiunto nel luglio precedente, dopo un anno circa di dieta. Valutare se disquisire sull’eterno ritorno.

   

Iscriversi a una palestra. Al fine di avere una valida motivazione per andarci almeno tre o quattro volte, è fondamentale pagare l’abbonamento annuale.

   

Decidere solennemente di dare un taglio deciso al consumo di alcol che, durante le vacanze, ha raggiunto livelli sconcertanti.  Non è necessario ridurlo veramente.

   

Compulsare su internet tutti i siti che elencano i buoni propositi per il rientro dalle vacanze e stilare una classifica dei più ridicoli. Da un sondaggio personale la classifica dei propositi più frequentati risulta essere: fare sport; rimettere a posto casa; dimagrire; dedicare più tempo a se stessi/e; cambiare ciò che non ci piace; essere sempre puntuali; realizzare il proprio sogno nel cassetto; andare più spesso a trovare parenti e amici; risparmiare; leggere poesie.

   

Il premio al proposito più dada va a: “Spalanca le finestre”. Motivazione: Se il tuo umore nonostante questi consigli [quelli forniti dall’articolo “Buoni propositi di settembre: scopri come realizzarli!” del 31 agosto 2017 di melarossa.it] sarà ancora grigio, spalanca le finestre di casa o dell’ufficio, fai colazione in terrazzo all’aria aperta, oppure bevi una tazza di tè davanti alla finestra, è un ottimo metodo per ricaricarti. E ricorda: se sorridi, la vita ti sorride e anche quando il tuo capo ti fa imbestialire, puoi ritrovare il buon umore in un attimo. Solo così i tuoi buoni propositi si trasformeranno in realtà!

   

Lanciarsi in sottili analisi sulla differenze tra i propositi di settembre e quelli di gennaio. Sostenere che quelli di settembre sono maggiormente illusori, poiché vengono concepiti dopo due o tre settimane di vacanze, spesso al mare, quindi in una condizione psicologica fortemente alterata rispetto al resto dell’anno.

   

Ripromettersi di ricavare qualche ora al giorno alla lettura. Non appena rientrati in città, se non lo si è già, abbonarsi a Netflix.

   

Dissertare sulla riscoperta del piacere di fare colazione con calma, leggendo i giornali. Deplorare l’inveterata abitudine di restare a letto fino all’ultimo secondo per poi fare tutto in preda a un attacco di parossismo. (Vedi seguente)

   

Il segnale che le cattive abitudini stanno riprendendo il sopravvento è quando per risparmiare tre minuti si sostituisce al caffè fatto con la moka il Nescafé. Da lì in poi è la Beresina. Convenirne.

   

Iscriversi a un corso di teatro. Consentito, purché lo stesso non si concluda con un saggio a cui gli amici interverranno solo se non sono riusciti a darsi malati per tempo.

   

Giurare di evitare qualunque tipo di proposito. Anche questo.

   

Poiché è dimostrato che tutti i buoni propositi sono invariabilmente disattesi, provare a formulare propositi inusuali. Per esempio: non fare alcun tipo di attività fisica; mangiare solo puttanate; ingrassare a dismisura; non leggere nulla di più lungo di un telegramma; sperperare denaro. Se funziona è una svolta.

    

Evitare di mettere “Mi piace” a qualunque post di una che vi piace, nella speranza che lei, commossa dall’assiduità, questo settembre concepisca un’incontenibile voglia di accoppiarsi selvaggiamente con voi. Nel caso in cui dovesse sorprendentemente accadere, almeno astenersi dal darne immediatamente notizia sul medesimo social network.

   

C’è una fatalità in tutti i buoni propositi: sono fatti invariabilmente troppo presto. (Oscar Wilde)

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