Come fare bella figura in salotto senza necessariamente sapere quel che si dice

Gli inaccoppiabili

Andrea Ballarini
Tutti ne conosciamo alcuni. Alcuni sono proprio loro stessi quegli alcuni. Meglio perciò sapere quali banalità dire con disinvoltura
    - La coppia è sopravvalutata.

     

    - Meravigliarsi di come donne intelligenti, belle e simpatiche, inspiegabilmente non abbiano un compagno da anni. Di seguito, chiedere provocatoriamente perché gli uomini non suscitino la stessa meraviglia. Non commettere l'ingenuità di accettare la polemica.

     

    - Sono uniformemente distribuiti tra i sessi, ma agli uomini tocca di sentirsi raccontare la storia di Chaplin che ha fatto un figlio a ottant’anni. Convenirne. 

     

    - Affermare che sono il segno della sofferenza di una società in cui contano più le merci che le cose davvero importanti. Se l’uditorio ha più di cinquant’anni, citare Alberoni, se meno, Recalcati.

     

    - Dopo i quarant’anni le vaschette monoporzione nel carrello del supermercato sono una versione consumistica della campanella dei lebbrosi. Dolersene.

     

    - Dire con misurato cinismo di aver contratto il virus dell’inaccoppiabilità la prima volta in cui avete portato a casa un fidanzato e vostro padre ha detto: “Non fosse per lui, sareste una bellissima coppia.”

     

    - Evitare di lanciarsi in un panegirico della solitudine: si rischia l'effetto volpe e l’uva. Convenirne.

     

    - Resistere alla tentazione di invitare amici e amiche inaccoppiabili ai pranzi delle feste comandate, nella segreta speranza che si mettano insieme: si stanno immancabilmente sulle balle e, di solito, dopo vi odiano.

     

    - Non dire mai a un/a inaccoppiabile che a volte si invidia la sua condizione (niente partner bisognosi di attenzione; niente bambini rumorosi e monopolizzanti; niente case incasinate ecc): l'inaccoppiabile ne conosce i vantaggi, ma odia sentirseli ricordare.

     

    - Mai citare Bridget Jones. Obiettare che alla fine lei si mette con Mr. Darcy. Ergo: mai citare Bridget Jones.

     

    - Uscendo da una serata con un/a inaccopiabile, individuare subito almeno tre evidenti ragioni per cui è inaccoppiabile.

     

    - Interrogarsi su quanti anni di singletudine siano il limite per essere ufficialmente considerati inaccoppiabili.

     

    - San Valentino è il male: se sei accoppiato ti sembra un’invenzione del reparto marketing di un’industria dolciaria, se non lo sei ti deprime più del Natale, se sei inaccoppiabile ti fa sentire un paria. Scagliarsi contro.

     

    - Essere single perché: 1. non vi volete accontentare; 2. nonostante le migliori premesse non è scattata la scintilla; 3. vi innamorate sempre delle persone sbagliate; 4. aspettate ancora il principe azzurro; 5. puttanate analoghe: evitare.

     

    - Chiedersi con autoironia se la propria inaccoppiabilità possa dipendere fatto di essere insopportabili. Se nell'uditorio ci sono persone suggestionabili, le chance di riuscire a circuirle (almeno temporaneamente) aumentano.

     

    - Sentenziare che il modo più sicuro per diventare inaccoppiabili è cercare di fidanzarsi, perché, come insegna lo zen, il desiderio crea distanza. Variazione: l’amore arriva proprio quando non ci pensi. Arabescare a soggetto. (Vedi seguente)

     

    - Ogni mattina verificare se si sta ancora aspettando l’amore; constatare che sì, lo si sta ancora aspettando. Rammaricarsene.

     

    - Aprire un dibattito sui limiti epistemologici di sfigato/a e inaccoppiabile. Dibattere su quale dei due stati sia preferibile.

     

    - Non ho mai detto “Voglio stare sola”. Ho solo detto “Voglio essere lasciata sola!” C’è una bella differenza. (Greta Garbo)

     

    - Essere inaccoppiabile ha, se non altro, il vantaggio di poter infierire liberamente con gli/alle amici/amiche sui personaggi grotteschi incontrati agli aperitivi galanti. Chiosare con sagacia sociologica che il vero inaccoppiabile non frequenta nemmeno gli aperitivi: è come gli scoraggiati, che non hanno un lavoro e non lo cercano neanche più.

     

    - Surfare tra i siti che elencano le ragioni per cui "Single è bello" è un sintomo dell’imminente crollo psichico. Rammentare.