Emmanuel Macron (foto LaPresse)

Macron ha un piano per l'Europa, ma prima deve fare i compiti a casa

Mario Sechi

Per Wolgang Schauble la serie di riforme per la crescita europea proposte dal nuovo presidente francese non sono realizzabili, per ora

Che succede? La Francia sta rapidamente tornando alla realtà, mentre l’Italia continua a galleggiare sospesa nella sua irrealtà fatta di Boschi, Cinque Stelle, conti pubblici che sono già saltati per aria (altre 50 mila assunzioni nella scuola), un treno di promesse elettorali in arrivo, mentre le banche attraverso i loro bilanci e piani industriali raccontano una realtà fatta di perdita di lavoro (tagli al personale), ritorno agli utili (Unicredit e altri) e incertezza (gestione delle sofferenze), il motore finanziario di un paese che sembra destinato al caos politico (vedere alla voce legge elettorale) e dunque sorvegliato speciale dei mercati. In zona Anglosfera, nel Regno Unito si vota tra meno di un mese e il Labour conferma di essere in preda a un attacco acuto di neo-socialismo, mentre negli Stati Uniti Donald Trump sta settando l’agenda con la Russia per disegnare un nuovo ordine mondiale che comprende la Cina di Xi (Bomba), l’India di Modi (Bomba), la Francia proiettata nel Mediterraneo (Bomba) e l’isola d’Inghilterra nello spazio sottomarino dell’Atlantico (Trident, Bomba). Per chi non avesse afferrato il concetto, la Bomba è quella nucleare. Il club dell’atomo è tornato a essere il gruppo di dominio del mondo. Chi ha la Bomba, conta. E gli altri? Cercano la Bomba. Ognuno ha la sua dose di radiazioni, mentre voi cercate il contatore Geiger, il titolare di List continua il suo viaggio. Dove andiamo? Che domande, dal nuovo santino delle sinistre in cerca d’autore, a casa Macron, in Francia.

Macron e la realtà. Attendiamo le elezioni legislative e prendiamo nota sul taccuino delle cose che stanno accadendo:

  1. Il neo presidente della Francia Emmanuel Macron ha proposto una serie di riforme per la crescita europea che non sono realizzabili. Lo ha detto Wolgang Schauble sulla base del semplice fatto che andrebbero cambiate una serie di regole generali e farlo per ora è semplicemente prometeico. Se ne riparla dopo le elezioni in Germania che si terranno in settembre;
  2. Macron ha un problema con i conti del suo paese, anche le proiezioni economiche di primavera dell’Unione europea mettono nero su bianco le difficoltà della Francia: il rapporto deficit-pil proiettato nel triennio 2016-2018 è sempre con il numero tre davanti (-3,4% - 3,0% - 3,2%), la spesa pubblica è destinata a crescere (+1.9%), la crescita dipende in gran parte dalla domanda domestica, ma è prevista solida con un buon +1.7% nel 2018.

Macron deve fare i compiti a casa. Questo è il punto e dopo le sue recenti dichiarazioni sulla rivoluzione europea, a Bruxelles gli hanno ricordato che prima deve mandare avanti le riforme necessarie per sbloccare (e aprire) un’economia che ha i suoi limiti. Basta pensare alla ricapitalizzazione di Areva, l’azienda di Stato che opera nel settore nucleare, che ha bisogno di 4.5 miliardi di liquidità, uno scherzetto finanziario che è pari allo 0,1% del pil francese e si traduce in deficit. La realtà è onesta, puntuale, inesorabile: svela quali giganti sono nani e quali nani sono giganti. E le ballerine? Al Moulin Rouge? No, seguite il titolare di List in Italia.

  

Il gioco turco. Gli Stati Uniti hanno deciso di armare i curdi. Questi ultimi esultano: “Avete visto? Non siamo terroristi”. La mossa del Pentagono crea preoccupazioni nel governo Erdogan, ma la politica nell’area del Grande Gioco è una matrioska e dalla bambolina esce un’altra bambolina: i servizi segreti americani e turchi stanno lavorando insieme per condividere informazioni sui terroristi da colpire. Dietro le quinte, c’è sempre altro, mai avere troppe certezze. E poi Kipling diceva: “Sciocco è colui che cerca di forzare l’Oriente”.

 

11 maggio. Nel 1981 muore Bob Marley. La sua musica resta.

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