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Macron non ha già vinto ma a Le Pen serve un miracolo

Mario Sechi

Per i sondaggi il candidato europeista è avanti con il 60% dei consensi. La leader del Front National non sembra aver conquistato nuovi voti. E già si parla del prossimo governo

Sant'Angelo

Sessanta a quaranta. È questo il vantaggio di Macron su Le Pen negli ultimi sondaggi. Per il candidato di En Marche! la soglia di sicurezza non è nel numero, ma nelle limitatissime – e accidentate - vie per la vittoria a disposizione della candidata del Front National. Macron non ha già vinto come scrivono i marcia-entusiasti, ma o Le Pen ha una riserva di voti monstre o nel serbatoio dell’aereo di Macron si apre una falla e precipita. Tutto è possibile, solo che le strade di questo (im)possibile sono come un labirinto di Escher. Il sessanta a quaranta stamattina è nel sondaggio di Ifop, come in quello di Opinionway. Ieri sul taccuino del titolare di List c’era questo passaggio: “Il vero dilemma per Le Pen è come accoglieranno gli elettori francesi la sua strategia d’attacco. Un dibattito presidenziale di tal ruvidezza inedita, non è detto che riscuota la fiducia di un elettorato sensibile al richiamo della “forza tranquilla”, slogan della vincente campagna presidenziale di Francois Mitterrand del 1981”. La forza graffiante di Le Pen non sembra aver conquistato nuovi voti e se i pezzi sulla scacchiera rimangono fermi, il tema per Marine è solo uno: toccare quota quaranta.

Davanti c’è sempre un grande “se”, ma il dibattito si è già spostato sul prossimo governo. Macron non ha mai detto chi vorrebbe a capo dell’esecutivo, molti pensano che il favorito sia Francois Bayrou, stamattina in un’intervista su Europe 1 Macron ha detto “che avrà un ruolo importante”:

 

 

Ma la carta rimane ancora coperta e dunque lo spazio per congetture e pensieri estrosi (non troppo, come vedremo) si espande fino a ipotizzare la nomina dell’eurodeputata Silvye Goulard, coordinatrice del gruppo Alde, europeista a 24 carati, autrice con Mario Monti di un libro intitolato “La democrazia in Europa”. Goulard è una vecchia conoscenza dell’establishment europeo, è una scelta che rompe lo schema tradizionale, è un segno di ulteriore discontinuità, in linea con lo spirito di En Marche! Sarà lei la regina dell’Hôtel de Matignon? Dipende dalle libertà che Macron vorrà prendersi rispetto a un quadro tradizionale dei partiti in pieno disfacimento. E’ un’ipotesi che emerge anche in un’analisi del professor Lorenzo Codogno nella newsletter di LC Macro Advisors: “Macron vuole nominare qualcuno che non sia repubblicano o socialista”.  Ci riuscirà? Nel voto non esistono passeggiate tranquille. Prima deve vincere il secondo turno, poi affrontare le elezioni legislative dell’11-18 giugno e convincere i francesi a scegliere i candidati di En Marche! Senza maggioranza, Macron si avvita subito e la crisi politica francese invece di avviarsi a una soluzione si aggrava. Mai dimenticare la lezione di Machiavelli: l’uomo è una fusione (in)volontaria di virtù e fortuna.

A proposito di fortuna, fato e giochi del destino: Obama ha dato il suo appoggio a Macron.

 

 

Obama fu generoso anche con David Cameron e Hillary Clinton. Macron ha fissato con orgoglio in progress il messaggio di Obama sul suo profilo Twitter e non poteva certo fare diversamente, ma fonti bene informate dicono che Macron stia toccando ferro. Andiamo avanti. Dove? Nel buio a mano armata, in Italia.

 

Mani in alto! No, è ancora luce. Si chiama modifica all’articolo 59 del codice penale sulla legittima difesa, l’ha approvata ieri la Camera e si tratta di un vero e proprio salto nel buio. Il titolare di List prova a spiegare quello che è successo. L’articolo 59 si presentava così:

 

 

Poi a un certo punto della seduta la commissione ha proposto l’approvazione in aula di questo emendamento all’articolo 52 a cui fa riferimento l’articolo 59:

 

 

Di notte. Wonderful tonight. E di giorno che si fa? Si offre un caffè al ladro e si discute sul noleggio di un furgone per il trasloco dei valori? Si chiede scusa alla banda Bassotti per l’eccessiva illuminazione e si esce di casa affinché facciano il loro onesto lavoro indisturbati? Cosa succede al tramonto, in quella fase in cui la luce c’è ma non c’è? Si spara o si spara solo un po’? Pensate alla scena da crime story:

- “Mani in alto o sparo”.

- “No, guardi che è ancora giorno…”.

- “Il sole è già tramontato”.

- “Si sbaglia, là fuori è ancora luce”.

- “I raggi non penetrano in casa. Siamo al buio”.

- “Questa stanza è esposta male, ha le finestre piccole, le faccia allargare. E accenda tutte le lampade, non dia retta a quelli che professano il risparmio energetico”.

- “Non fate un passo o…”.

- “Tolga il dito dal grilletto. Purtroppo per lei la cassaforte è qui”.

- “Io sparo lo stesso”.

- “Sarebbe eccesso di legittima difesa”.

- “Dice?”

- “Vuole finire in prigione? Mi dia retta, si faccia legare, lei e la sua bella famiglia, a una sedia. Non le faremo niente…”.

- “Io sparo”.

- “Andrebbe contro la legge. Scusi ma abbiamo fretta, Drugo, apri la valigia e prendi la fiamma ossidrica”.

- “Vi prego, uscite…”

Bang!

I cronisti di Repubblica dicono che Matteo Renzi sia stato sommerso dalle critiche dei militanti e abbia chiesto di modificare il testo al Senato. Dicono. Il segretario del Pd sta preparando il discorso per l’assemblea del partito di domenica. Consiglio gratis del titolare di List: obblighi i suoi deputati a seguire un corso accelerato di realtà. Come si è giunti a questo? Elementare Watson, ieri a Montecitorio è stato il trionfo dell’Azzeccagarbugli italico: la maggioranza di sinistra non potendo essere di destra, ma desiderando essere di destra per piccoli calcoli elettorali, è riuscita a approvare una legge da reparto psichiatrico. Sul taccuino del titolare di List finisce una frase tratta da Blade Runner, scena finale, all’italiana: “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”.

 

Come va l’Italia? Per sapere, per capire, non bastano le sedute parlamentari psichedeliche, bisogna leggere anche la nota mensile sull’andamento dell’economia italiana pubblicata oggi dall’Istat. Cosa dice? Che la crescita è contenuta, lenta, che i valori positivi si alternano a dati negativi, che non c’è lo scatto in avanti, che le famiglie spendono sempre meno per i beni alimentari e le vendite al dettaglio arretrano, che “a marzo Il tasso di disoccupazione si è attestato all’11,7%, valore distante da quello dell’area dell’euro (9,5%)”, che le attese sull’evoluzione positiva dell’occupazione “sono moderate”, che gli incrementi delle retribuzioni “sono contenuti”, che il settore fondamentale delle costruzioni è quasi fermo, che la crescita di fatturato dell’industria. Sintesi: siamo al de minimis in un mondo che richiede il massimo sforzo. E visto lo scenario positivo dell’economia globale e le condizioni favorevoli dei fattori esterni, è un vero peccato aver sprecato quest’occasione. 

  


 

5 maggio. Nel 1821 muore in esilio nella Longwood House dell’isola di Sant’Elena il generale Napoleone Bonaparte.

 

 La morte di Napoleone a Sant'Elena in un quadro di Charles de Steuben