Il ministro del Petrolio dell'Arabia Saudita, Ali al-Naimi, arriva a Doha per l'incontro tra i paesi Opec e non Opec

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Salta l'accordo tra i paesi produttori di petrolio Opec e non Opec

Mario Sechi
E' guerra aperta tra Arabia Saudita e Iran sul prezzo del greggio. Sul caso Regeni, Al Sisi dice che l'intera vicenda è "un tentativo di allontanare l'Egitto dall'Europa". Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi.

San Galdino

 

Titoli. Cosa è successo? Renzi ha vinto, Emiliano ha perso, il tentativo senza quorum di trivellare la segreteria del Pd (e il governo) è andato alla deriva, l’astensione era, è e sarà una legittima scelta elettorale, i grandi quotidiani e il piccolo establishment hanno seri problemi di sintonia con il paese, il popolo dei social network è il fazionismo della minoranza, non la maggioranza silenziosa, #ciaone è una stupidaggine, il centrodestra ha confermato di avere problemi di percezione della realtà, Renzi con questi avversari dominerà la scena per molti anni e ha un solo avversario: se stesso. I giornali che dicono? Primo caffè, Corriere della Sera: “Manca il quorum, le accuse di Renzi”. Commenti? Antonio Polito, sull’ovvio dei popoli: “Le trivelle in alto mare non sono come l’acqua che esce dai rubinetti”. Sì, e non ci sono più le mezze stagioni e signora mia suo figlio è bravo ma non si applica. C’è altro? Giovanni Bianconi ci informa che il Csm prova a (auto)disciplinare il Far West delle intercettazioni irrilevanti per il processo, ma regolarmente infilate nei fascicoli come arma di distruzione del singolo ad uso della massa: “Via dai fascicoli i dialoghi personali. Sul caso Potenza, i pubblici ministeri sono stati corretti. Ma certe frasi non dovevano uscire”, così dice Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, persona che finora ha dimostrato una certa serietà. Vedremo. Che fanno a Repubblica? Titolo disteso su due righe: “Referendum trivelle, niente quorum. Renzi: “Hanno vinto i lavoratori”. Più che un titolo, una pratica burocratica. Cose da leggere in pagina? Il commento di Stefano Folli: “Chi ha voluto usare il quesito ambientalista, astruso e ambiguo come pochi altri, per trasformarlo in una clava con cui colpire il presidente del Consiglio, ha sbagliato i conti. Alla fine della giornata deve registrare la propria sconfitta, anziché quella di Renzi”. Ok, andiamo avanti. Giro rapido di titoli, dove c’è perfino chi trova motivi di consolazione nella batosta. La Stampa: “Niente quorum, vince Renzi”. Il Giornale: “16 milioni di voti contro Renzi”. Libero: “Vaffanquorum”. Il Fatto Quotidiano: “La trivella vince, il mare perde. Renzi trionfa con chi non vota”. Il Messaggero (e caffè ar vetro): “Voto flop, schiaffo di Renzi”. Possiamo archiviare la lettura dei quotidiani e ricordare ai benpensanti: quando accendete l’automobile, il motore brucia benzina. Buona giornata.
 

 

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Petrolio. Mentre l’Italia spendeva trecento milioni in un referendum sulle trivelle (che sulle trivelle non era) e sul petrolio in spiaggia (che in spiaggia non era) a Doha questo fine settimana si sono riuniti i paesi produttori di petrolio Opec e non Opec. Dovevano decidere sul congelamento della produzione per tirare su il prezzo, ma l’accordo è saltato per la guerra aperta tra Arabia Saudita e Iran. Teheran non ha inviato nessun suo rappresentante a Doha, mentre erano presenti Russia e Messico, altri due paesi non Opec. L’Iran è appena rientrato nel mercato e non vuole un congelamento della produzione, che ora i sauditi cercano dopo essersi auto-strangolati giocando all’omino nel pozzo: produzione alta, prezzi bassi. Che cosa succederà? Il prezzo continua a scendere, le prospettive di deflazione restano, gli ultimi dati sulla produzione italiana sono stati letteralmente tirati giù dal crollo delle materie prime energetiche. L’economia è un gioco a incastri, se qualcuno risparmia, da un’altra parte c’è chi perde. E i conti quasi sempre non sono mai pari.

 

Al Sisi e il caso Regeni. Oggi Hollande al Cairo ha firmato trenta accordi commerciali con l’Egitto. Al Sisi ne ha approfittato per dire la sua sul caso Regeni, via Agi: “Le relazioni del Cairo con Roma e Parigi "sono forti e uniche", ma nel paese nordafricano sarebbe in atto "un tentativo di allontanare l'Egitto dall'Europa", ha detto il capo dello Stato. "Ciò che sta accadendo ora è semplicemente un tentativo di rovinare meglio l'Egitto agendo dall'interno", ha dichiarato ancora al Sisi. L'ex generale egiziano a capo dei servizi segreti militari, divenuto presidente in seguito alla deposizione dell'esponente dei Fratelli musulmani Mohamed Morsi, ha invitato a "non isolare l'Egitto dal contesto regionale", dove ci sono "forze malvagie che vogliono dare un'immagine falsa del paese". L'Egitto è "desideroso di confermare" al mondo "la sua civiltà" attraverso un "concetto più ampio di libertà e di diritti umani: la libertà in Egitto è una questione fondamentale che non può essere isolata dalle garanzie di istruzione e alloggio, visti come diritti inalienabili". Roma è avvisata: non tirate troppo la corda, qui siamo in difficoltà.

 

Libia Felix. Voto di fiducia. Tra oggi e domani il governo di Al Serraj dovrebbe ricevere il voto di fiducia della Camera dei rappresentanti libica.

 

Libia Felix. Isis perde a Derna e avanza a Bani Walid. La situazione sul campo è sempre caotica e le notizie contraddittorie. Le truppe guidate da Haftar hanno conseguito una vittoria a Derna, ma nella città della mezzaluna petrolifera sta avanzando un’autocolonna di miliziani.

 

Giappone. Conseguenze economiche del terremoto. Kumamoto è la sede di numerose industrie della manifattura, come Sony, Honda e altri marchi nipponici. Per la produzione sarà una battuta d’arresto che gli analisti valutano con un -0,2% sul pil del secondo trimestre.

 

18 aprile. Nel 1948 in Italia si vota per la prima volta per eleggere il Parlamento repubblicano.