Un drone americano

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Droni. Barche. E l'intervista a Mattarella

Mario Sechi
La strategia obamiana degli attacchi sferrati da aerei senza pilota mostra tutte le sue lacune. Intanto, come al solito, l'Ue decide di decidere il meno possibile. Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Venerdì 24 aprile. San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire, che fu dapprima avvocato e, entrato poi tra i Frati Minori Cappuccini, condusse un’austera vita di veglie e di preghiera.

 

Titoli. Droni. Barche. E l’intervista. Brutta pagina per la guerra senza pilota di Obama, due morti durante uno strike in Pakistan, un americano e un italiano, erano ostaggi non miliziani di al Qaeda. Risultato in pagina. Il Corriere della Sera registra il fatto diplomatico: “Italiano ucciso, le scuse di Obama”. E così fa anche Il Messaggero: “Italiano ucciso, Obama: colpa mia”. Il Giornale solleva un dubbio: “Obama e (forse) Renzi hanno nascosto un morto italiano”. Il Fatto Quotidiano è fattuale: “Il drone di Obama uccide un italiano”. E le barche? Sono quelle degli scafisti. Il vertice europeo è un mezzo flop. Troppi veti. E Libero la legge così: “La Ue affonda il barchino di Renzi”. La Stampa fa la sintesi: “Una flotta europea per rafforzare Triton. Rifugiati, niente intesa”. Quale intervista? Ezio Mauro che dialoga di Resistenza con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Prima intervista. Rep. batte il Corrierone. Ma non Il Foglio, noi abbiamo “L’altra intervista a Mattarella”. Buona lettura.

 

Droni. Brutto momento per la guerra di Obama. Un italiano, Giovanni Lo Porto, e un americano, Warren Weinstein, sono morti nel blitz volante. Obama ha di fronte un problema serio perché sui droni e lo sviluppo della flotta aerea senza pilota ha puntato con decisione. Secondo recenti analisi gli Stati Uniti avrebbero portato a termine 522 missioni con i droni, uccidendo 3.852 persone, di cui 476 civili. Ma sono stime che si scontrano con il segreto e il fatto sempre più chiaro che la lista dei bersagli spesso non corrisponde a quelli che poi vengono uccisi nelle missioni autorizzate dalla Casa Bianca. L’arma è precisa, ma l’intelligence no. Il risultato è terribile: gli Stati Uniti non sanno chi stanno ammazzando con i droni.

 

Tutti in Riga. Riunione dei ministri delle Finanze dell’Unione europea. Il problema è sempre quello, la Grecia. Soluzioni? In apparenza lontane. Conferma dal ministro dell’economia Pier Carlo Padoan: “Non ci aspettiamo risultati definitivi”. Altro giro, altra corsa.

 

Voto Unito. Come va la corsa per le elezioni in Regno Unito? Mancano 12 giorni al voto, c’è una lieve predominanza dei laburisti. Ce la faranno a mandare David Cameron a casa? Il sondaggio dei sondaggi che pubblica l’Economist dice che la partita è apertissima:



Quindici anni. Tanto è durata la rincorsa dell’indice Nasdaq per riprendere e superare il suo record del 2000, l’anno della grande bolla, in cui segnò il picco di 5,048.62. Ieri l’indice ha toccato quota 5,056.06. Che cosa significa questo rally decennale? Per molti analisti siamo di fronte allo scoppio di un’altra bolla.



Mattarelland. Dopo la fondamentale missione nei Balcani, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella entra in modalità Liberazione. Ore 10, Palazzo del Quirinale: cerimonia di premiazione degli studenti vincitori del concorso sulla Resistenza promosso dal Miur. Ore 11, sempre Quirinale: incontro con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

 

Renzi da Lilli. Dopo il consiglio straordinario europeo di ieri (con esito non straordinario) l’appuntamento più importante di oggi del premier è in tv, a Otto e Mezzo, su La 7. Conduce Lilli Gruber.

 

Boldrinova. La Presidente della Camera è in tour per presentare il suo libro alle masse. Cose notevoli dunque stasera alle 18 a Jesi, dove Laura Boldrini lancerà “Lo sguardo lontano”.

 

24 aprile 1945. Harry Truman viene informato sui dettagli del Manhattan Project. Il presidente degli Stati Uniti è di fronte a una terribile decisione: usare l’atomica? Il 6 e l’8 agosto 1945 due bombe vengono sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Il Giappone si arrende. Si apre l’era della guerra (e deterrenza) nucleare.