recensioni foglianti

Il grande lucernario

Giuseppe Fantasia

Maria Giovanna Luini, Mondadori, 227 pp., 20 euro

Sono nata con la voglia di curare con le mani, con l’amore e con le parole”. Prendersi cura degli altri “è un bisogno vero e proprio di essere medico” che comprende il corpo fisico, le emozioni, le idee, l’energia delle persone, il loro vissuto e il loro benessere. “L’amore è necessario”, scambiarlo con i pazienti e i loro familiari, con i colleghi e con l’idea della cura lo è ancora di più. Giovanna Maria Gatti, senologa libero professionista – Maria Giovanna Luini quando scrive – ha deciso di mettersi a nudo, di raccontarsi e di raccontare, di farsi del male e del bene insieme che sono un po’ la stessa cosa, tanto la base energetica è la stessa. Lo fa in questo libro necessario che non è un manuale con terapie, soluzioni o suggerimenti per la salute da seguire, ma solo e soltanto il racconto di esperienze di vita e di riflessioni personali. Per sedici anni è stata assistente medico di Umberto Veronesi, “il Grande Lucernario” del titolo, come lo chiamò una signora in un ristorante, divertendolo a tal punto da preferire quell’appellativo al meritato ma più scontato “luminare”. Prima di incontrarlo, c’era già stato suo padre Abele – medico anche lui, un uomo dai lunghi capelli spettinati e sempre con una sola cravatta nell’armadio – a trasmetterle la passione per quella professione. Visitava ogni singola persona, ricercava le cause del male, voleva un’alleanza terapeutica per ripristinare lo stato di salute. Grazie a lui capì che il medico “è un medium della medicina che capta molto al di là dei normali sensi umani e che ha a cuore il benessere”, senza mai fermarsi al concetto fisico della cosiddetta salute. Stando poi a contatto con Veronesi, “uno di noi” che mangiava poco perché riteneva che la mente dovesse avere la supremazia sul corpo e controllare gli istinti, la Luini medico si è arricchita di uno sguardo olistico, perché la sfida “è tenere insieme gli inviolabili poteri della scienza e la nostra parte misteriosa”. Si può essere medici ampliando la visione, senza abbandonare la medicina e vedendo le persone per quello che sono realmente con il loro corpo fisico, le energie, le storie, l’ascolto e le aspettative. Lavorare con lui ha insegnato a tanti la chirurgia senologica di eccellenza, ma non è quella l’eredità principale che lei porta con sé. La sua non si chiama solo chirurgia, perché ciò che impariamo da un maestro è dire fare e pensare quello che siamo per sentirci davvero vicino al nostro cuore di verità, dentro la scoperta continua e irripetibile del mistero di esseri umani, ricorda l’autrice, ex insegnante di schettinaggio.
Siamo unici e speciali, l’amore per se stessi e gli altri è fondamentale così come l’igiene e il cibo. Per farci aiutare in caso di malattia è bene consultare un medico, un compagno di viaggio che non chiude mai la mente, ma la spalanca, che può riaccendere la fiammella in chi l’ha perduta, ma la guarigione è un lavoro che spetta al paziente.

 

IL GRANDE LUCERNARIO
Maria Giovanna Luini
Mondadori, 227 pp., 20 euro

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