Parli sempre di soldi!

Nicola Baroni

Hans Magnus Enzensberger
Einaudi, 192 pp., 18,50 euro

E’un romanzo per ragazzi pieno di citazioni spiazzanti: “Se puoi in maniera onesta, se no come ti riesce, ma fa’ soldi” (Orazio) oppure “Quando le cose si fanno serie, bisogna mentire” (Juncker). L’autore è uno dei più grandi poeti e intellettuali tedeschi ma sa raccontare la realtà senza pedanterie. Con Il mago dei numeri Hans Magnus Enzensberger aveva introdotto alla magia della matematica, ora ci prova con una materia ancora più ostica, almeno per gli italiani. “Breve romanzo economico” recita il sottotitolo. “Cosa?” deve essere stata la reazione dell’editore nel vederselo arrivare sulla scrivania. In un paese in cui i soldi odorano ancora di sterco del diavolo e parlarne con i figli è un’indelicatezza che può permettersi solo chi proprio non li ha (“non possiamo comprarlo, non abbiamo i soldi”), pubblicare un romanzo per ragazzi a sfondo economico è una follia che può fare solo un editore che i soldi non li vuole proprio fare. I dinosauri e l’astronomia si possono insegnare ai ragazzi italici, l’economia è roba da grandi, c’è tempo. E invece Parli sempre di soldi! è un libro piacevole oltre che utilissimo. Perché l’economia non è noiosa se a insegnarvela è zia Fé, ricchissima, lunatica e residente in Svizzera. C’entrano diversi passaggi di eredità e la necessità per la protagonista, quasi diciottenne, di gestire il patrimonio immenso che si troverà fra le mani, senza diventare però un’ereditiera di professione (è pur sempre un romanzo per ragazzi, un minimo pedagogico deve esserlo): “Non ho nessuna voglia di trascorrere la mia vita da ricca ereditiera”. Non aspettatevi un saggio di economia per bambini, a farla da padrone è sempre la narrazione, con il periodico comparire in paese della stramba zia che ogni volta vuole vedere i ragazzi e li accoglie in hotel, riempiendoli di domande e compiti sugli argomenti più strani: “Provate un po’ a dire quante persone lavorano per voi”, “martedì prossimo ciascuno di voi dovrà raccontare un sogno”. Anche quando non si parla direttamente di soldi, saltano sempre fuori, che è poi quello che accade nella vita vera, anche se ai romanzi “non economici” non piace raccontarlo. Il sogno che racconta il piccolo Fabian, per esempio, lo vede volare su un aeroplano e gettare manciate di soldi sulla città. Autentica magnanimità o solidarismo suicida e inutile? Con parole più semplici, ma si discute anche di questo. Così come si parla di divisione del lavoro e utilità del mercato del lusso, morosità e pignoramenti. E tra un incontro e l’altro ci scappa anche qualche raccomandazione di buon senso, che vale anche per l’homo non oeconomicus: “Quando qualcuno vi scongiura di avere fiducia in lui, c’è sempre del marcio”.

 

PARLI SEMPRE DI SOLDI!
Hans Magnus Enzensberger
Einaudi, 192 pp., 18,50 euro

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