Una vita a bottoni

Gabriella Cantafio

di Riccardo Tesi, Squilibri, 308 pp., 22 euro

Sessant’anni di età, trentotto di carriera di cui ventiquattro con la stessa band, ventuno album: i traguardi importanti di un uomo che vive un rapporto simbiotico coi bottoni del suo organetto. Ma Riccardo Tesi, seppur sia l’iniziatore dell’organetto diatonico in Italia, preferisce non autocelebrarsi bensì raccontarsi a Neri Pollastri. Il filosofo e critico musicale sfiora così i bottoni della vita di Tesi dando vita alla composizione leggiadra della sua esistenza. Lo strumento contadino che animava il ballo popolare nelle piazze, spesso confuso con la più nota fisarmonica, ha trovato nuova vita grazie al folk revival che fa dialogare le radici toscane di Tesi con tradizioni e culture esotiche, con la grande canzone d’autore, addirittura con il jazz, la musica classica e il rock. Il compositore pistoiese, che nel 1978 abbandonò gli studi di psicologia all’università per analizzare i bottoni dell’organetto e diventare un performer professionista, si è innamorato dello strumento popolare grazie a Francesco Giannattasio e ha studiato da autodidatta approfondendo il folk con Sergio Landini. Tra le pagine, dunque, il racconto autentico di momenti significativi della sua carriera, a partire dal primo concerto al fianco di Caterina Bueno che segnò il suo battesimo artistico. Tesi suonò con la cantante nonché etnomusicologa italo-spagnola fino al 1981, successivamente cercò il suo posto nel mondo della musica, pubblicò il primo disco nel 1983, formò la sua prima band per poi iniziare a collaborare con Patrick Vaillant, Justin Valì e Kepa Junkera, sino ad affacciarsi al mondo del cinema e del teatro. Con minuziosa attenzione ai dettagli e profonda dedizione portò il suo organetto al cospetto dei grandi padri del cantautorato italiano tra cui Fabrizio De Andrè, Gianmaria Testa, Giorgio Gaber, Ivano Fossati. Proprio quest’ultimo, nel volume ricco di racconti e testimonianze di amici e colleghi, tra cui critici musicali, promotori culturali e discografici come Giampiero Bigazzi, Stefano Bollani, Mauro Giovanardi e Marc Perron, definisce Riccardo Tesi uno scalatore coraggioso che “scavalca le frontiere e vince le barriere dei linguaggi affrontando il mondo armato di intelligenza e organetto diatonico”. Pollastri, che da anni si occupa di “filosofare con le persone” scandaglia così, tra ritmi ed emozioni, la carriera dell’organettista toscano. Ogni capitolo del libro, corredato di un cd che ripercorre le sue migliori produzioni, rappresenta una breve sosta del viaggio alla ricerca la bellezza condotto da un pacato e composto Tesi, con lo “strumento di casa” sulle spalle e un legame indissolubile con la propria terra nel cuore.

 

UNA VITA A BOTTONI
Riccardo Tesi
Squilibri, 308 pp., 22 euro

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