Trigger warning

Stefano Priarone

Neil Gaiman
Mondadori, 312 pp., 19,90 euro

Tusitala. Il nome che i samoani avevano dato a Robert Louis Stevenson (“il narratore di storie”) sarebbe adatto anche per Neil Gaiman. Lo scrittore inglese, classe 1960, è sì diventato famoso per la serie a fumetti “Sandman” nei primi anni Novanta, ma da anni spazia in ogni tipo di storia, che sia un romanzo, una sceneggiatura per un film o una serie tv, un racconto o un fumetto. Questa è la sua terza raccolta di racconti dopo “Smoke and Mirrors” (inedita in Italia, anche se molti racconti sono stati pubblicati in altri volumi) e “Fragile Things” e per lo scrittore, come scrive nella lunga e affascinante introduzione, “i racconti sono i posti dove ho la possibilità di volare, sperimentare, giocare”. I racconti non sono “per tutti” come indicato dal titolo (“usato su internet per segnalare link che potrebbero turbare i visitatori”) eppure “se fanno male, fanno male in modi che inducono a pensare, crescere migliorare”. Un’antologia che racchiude generi diversi, dalla fantascienza all’horror al giallo alle poesie, ma i racconti, in ultima analisi appartengono tutti al genere “Neil Gaiman”, quel mix di goth, bizzarro tipicamente british (in uno c’è un “disinventore”, è per colpa sua se non abbiamo ancora colonizzato altri pianeti) e ironia che lo contraddistingue sin dagli esordi, ed è rimasto un ragazzino che continua a giocare con i giocattoli della sua infanzia. Adorava le opere di Ray Bradbury (e in effetti molti di questi racconti sono fiabe dark come quelli dello scrittore dell’Illinois) e gli dedica “L’uomo che dimenticò Ray Bradbury”, letto allo scrittore americano poco prima della morte, ultranovantenne, nel 2012. Sin dall’asilo vedeva la serie tv “Dottor Who”, con protagonista un alieno conosciuto come il Dottore che viaggia nello spazio e nel tempo, si ritrova a sceneggiarne qualche episodio e in questa antologia c’è un suo racconto del personaggio. Amava le fiabe e, dopo la Biancaneve vampira di “Snow, Glass and Apples” (racconto di “Smoke and Mirrors”), in “L’addormentata e il fuso” incrocia la fiaba di Biancaneve con quella della Bella Addormentata (dopotutto, entrambe sono state a lungo profondamente addormentate), con un finale inaspettato. Una sua grande paura è che quando una persona muore le sue storie muoiano con lei e forse è anche per questo che nel racconto di Sherlock Holmes (altra sua passione giovanile) “Il caso della Morte e del miele” scopriamo come mai il detective si sia dedicato alle api quando è andato in pensione. Per ricavarne (con successo) il segreto dell’immortalità. Così le storie del detective vivranno per sempre.

 

TRIGGER WARNING
Neil Gaiman
Mondadori, 312 pp., 19,90 euro

 

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