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Il rapporto tra intelligenza naturale e IA. Sorpresa sul Foglio di lunedì

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Leggo con interesse e diletto i tiri di fioretto che vi siete scambiati col signor Maestrelli a proposito dei professori “asini”. Da accademico io stesso voglio spezzare una lancia, certamente non necessaria, a favore della sua tesi: siamo spesso somari. Non condivido le generiche lamentele di Maestrelli sui fondi e i mezzi: la questione è di quelle filosofiche; di buona pratica didattica e di fini capacità analitiche; di crusca garbata ma risoluta fra erudizione e comprensione; di acribia necessaria lungo le declinazioni dell’originalità e del plagio. Tutte cose rarissime eppure, a dispetto di facili allegorie mercantili, molto a buon mercato. Nel nostro mestiere universitario ci è richiesto a volte d’impiegare tecnologie dispendiose, la cui assenza può essere deleteria per determinati studi e bene facciamo a lamentarla; viceversa, qualora ci sia richiesto semplicemente di pensare, l’unica lamentela a nostra disposizione è quella d’esser stati pigri, o poco ispirati. Per provare ChatGPT e per accorgersi, a dispetto di ciò che dice Maestrelli, che il problema non è l’apprendimento degli studenti, ma la valutazione d’un testo prodotto da (con?) una IA; per vedere che lo strumento non ha niente a che vedere con le varie forme di assistenti virtuali perché esso fa, non risponde; per notare che nessuna università l’ha adottato perché si tratta di uno strumento veramente nuovo; insomma, per capire che siamo di fronte a una rivoluzione, basta un cellulare da poche lire. I problemi sono altrove. Semmai, nell’articolo d’apologia equina, ciò che mi interroga è la richiesta di “riconoscere […] cosa è frutto di intelligenza naturale e cosa è frutto di intelligenza artificiale”: siamo sicuri che siano due cose diverse? Cordialità. 
Filippo Nuccio

Grazie Filippo. Per uno strano scherzo del destino, il lettore a cui fai riferimento, e con cui ho duellato, è un lettore che in realtà non esiste: quella lettera, del signor Maestrelli, è stata autorevolmente scritta, due giorni fa, con ChatGPT (ieri per errore abbiamo segnalato come autore della lettera artificiale un altro nome, invece reale: Gian Maria Borrello). Ma il tema del rapporto giusto da costruire tra università, intelligenza naturale e intelligenza artificiale è cruciale, strategico, e sul Foglio di lunedì troverà una bella sorpresa. Naturale, non artificiale, ma chi lo sa. Buona lettura. 


Al direttore - Ci dev’essere del buono in Elly Schlein se Marco Travaglio polemizza e l’attacca.
Valter Vecellio 

La nascita del Movimento 5 Schlein può essere una minaccia per il Movimento 5 stelle ma anche un’opportunità per tutti coloro che sognano un’opposizione diversa dal modello Conte. Difficile da credersi, ma c’è possibilità di essere ottimisti anche di fronte alla nuova stagione.

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