Il procuratore Maurizio de Lucia durante la conferenza stampa sulla cattura di Matteo Messina Denaro (Ansa)

Lettere

Sanremo, la tv e un magistrato fantastico nel paese dell'ipocrisia

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Avete mai condiviso le vostre cartelle cliniche via WhatsApp? Avete mai inviato i vostri documenti a una controparte via e-mail? Non imbrogliate, certo che l’avete fatto! Eppure sappiamo che WhatsApp è sotto scrutinio per questioni di privacy e sappiamo che le e-mail sono memorizzate in chiaro e passano attraverso vari soggetti privati. Il fatto è che l’usabilità prevale nelle abitudini delle persone. Nella Ue ci sono ora tre livelli di sicurezza (garanzia) per i servizi digitali (regolamento eIDAS): basso, sostanziale e alto. Il Parlamento europeo sta per votare per eliminare il livello “sostanziale” e lasciare solo quello “alto”. Supponiamo di avere la tecnologia per fare il test del Dna a casa. Richiederemmo il test del Dna per accertare l’identità delle persone che firmano una lettera al nostro fondo pensione? Ovviamente no. C’è un punto di equilibrio che va stabilito tra il livello di garanzia e l’usabilità. Se si costruisce qualcosa di concettualmente “estremamente sicuro” ma non utilizzabile, le persone ricorreranno ad altri mezzi più usabili, non sicuri, vanificando le intenzioni. Lo facciamo tutti. Se i legislatori europei punteranno al “meglio” concettuale, in pratica otterranno il peggio. Come effetto collaterale, inoltre, faranno diventare un’industria bonsai quello che oggi è un settore fiorente. Mentre la Commissione adotta (correttamente) in tutte le sue normative un approccio basato sul rischio, in questo caso il Consiglio persegue un approccio teorico e concettuale, che porta a soluzioni inutilizzabili. Il livello “alto” prevede l’utilizzo di smartcard, che, come sappiamo dai dati misurati sul campo, sono 100 volte meno utilizzate rispetto all’autenticazione tramite smartphone e sono correlate a una riduzione del 60 per cento dell’utilizzo dei servizi digitali. Mentre, all’opposto, sappiamo da dati osservati che l’autenticazione tramite smartphone (Spid) favorisce l’aumento della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche. Eliminare per la Pubblica amministrazione la garanzia “sostanziale” a favore di una ipotetica e  concettuale garanzia “elevata” è una disposizione che supera persino i requisiti del settore bancario. Il Cloud Signature Consortium (Csc), insieme ad altre organizzazioni che rappresentano il settore dei servizi fiduciari qualificati in Europa (European Signature Dialog Associated European Trust Centers (Esd), AssoCertificatori dall’Italia, Asepec dalla Spagna e Club Psco dalla Francia) hanno scritto una lettera aperta contraria a questa eliminazione, una posizione totalmente condivisibile. I falchi in questo caso sono i rappresentanti estoni, un paese delle dimensioni del Trentino che eccelle nelle pratiche digitali, ma con delle condizioni ambientali e di scala non replicabili in tutta Europa. Il successo dell’Italia, oggi un caso a livello mondiale, con aziende di servizi fiduciari che si espandono e fanno acquisizioni a livello globale, non è compatibile con la retorica della peculiarità del successo estone. L’Italia è infatti un caso oggi guardato con attenzione dalla comunità internazionale: ha dimostrato come la pubblica amministrazione digitale possa avere un enorme successo. Abbiamo aumentato l’occupazione, gli investimenti, l’efficienza, la riduzione dei costi, le competenze, la qualità della vita, l’impatto ambientale, ecc. a un livello senza precedenti nell’Ue (e nel mondo) con un budget ridotto, in tempi brevi, grazie a politiche, scelte progettuali e pratiche implementative appropriate. Il tutto con effetti negativi trascurabili. Sembra che alcuni legislatori europei, invece di guardare ai dati e perseguire le migliori pratiche, innamorati di un’idea filosofica tecno-giuridica, tendano verso pratiche che, in altri paesi, hanno dimostrato, nello stesso arco di tempo, di essere 100 volte meno efficaci. Eliminare il livello “sostanziale” farà purtroppo avverare ciò che dice l’associazione degli operatori tedeschi Bitkom: una volta che questo regolamento entrerà in vigore… significherà la fine immediata dei servizi fiduciari qualificati così come li conosciamo. E, in Italia, un ritorno al livello minimo di garanzia previsto nel nostro ordinamento: l’invio di copie dei documenti via Pec o fax.
Stefano Quintarelli

 


 

Al direttore -  Non il Paese del Melodramma, che nel 1930 rivendicò Bruno Barilli (il melodramma pop di Verdi). Ma il Paese dell’Ipocrisia, che nel 2023 rivendicò Amadeus, leggendo a Sanremo – niente diretta, niente registrata – una lettera di Zelensky: e nell’era video-vivace e video-fugace di Instagram e TikTok. Ma chissà, resterà forse di più la parola scritta?
Luca Rigoni

Ormai è troppo tardi, ma se fossimo ancora in tempo ci sarebbe un uomo eccezionale da invitare a Sanremo. Un magistrato fantastico, che l’Italia ha scoperto non grazie alle ospitate tv, in questi anni, ma grazie ai mesi passati in silenzio a dare la caccia al boss dei boss. A Matteo Messina Denaro. Un magistrato che, dopo mesi di silenzi, ha scelto di offrire qualche spunto utile per ragionare contro l’antimafia delle chiacchiere. Leggete qui: “Non c’è un momento in cui questo Paese riesce a stare unito e festeggia i successi. Occorre anche fare una riflessione su come funziona il mondo dei media: le trasmissioni hanno riguardato profili dietrologici o profili che riguardano la vita privata della persona, sono stati diffusi particolari irrilevanti come le eventuali amanti o i farmaci utilizzati. Io mi sono molto irritato per questo: anche l’ultimo criminale ha diritto alla propria dignità, mettere in piazza queste cose che contributo ha dato al servizio che l’informazione dovrebbe fare? Ci hanno fatto vedere dal buco della serratura la vita del boss”. Firmato Maurizio De Lucia, 61 anni, capo della procura di Palermo.