Draghi al Colle, scelta razionale. Appello per lo sport in Costituzione

Le lettere al direttore del 3 dicembre 2021

Va bene che questa crisi è il rovescio della precedente, ma pure i tedeschi che vorrebbero essere italiani?

Giuseppe De Filippi

  


 

Al direttore - La nozione di miracolo rimanda principalmente all’idea di prodigio, a cui si collega la meraviglia di fronte all’intervento del divino nella natura, nella realtà, nella storia. E’ in questo senso religioso che parliamo, ad esempio, di “miracolo della vita”. Parliamo di “miracolo della scienza e della tecnica”, invece, per esprimere il nostro stupore di fronte all’intelligenza umana che ha reso possibile scoperte e opere portentose. E’ proprio in questo senso, inoltre, che potremmo parlare a buon diritto di “miracolo della politica” ove Mario Draghi salisse al Colle, per manifestare tutta la nostra sorpresa di fronte all’imprevista saggezza di Salvini, Berlusconi, Letta e Conte.
Michele Magno

 

Un miracolo però, caro Magno, è un prodigio che sfugge alla razionalità, mentre la candidatura di Draghi, mutatis mutandis, mi sembra la cosa più razionale che la politica possa fare oggi. 

 


 

Al direttore - Se un ministro della Repubblica va sul balcone di Palazzo Chigi ad annunciare che ha abolito la povertà, volete che una tipa non ci provi a spacciarsi per la fidanzata di uno che non ha mai visto e riesca pure a farsi dare una paccata di soldi?
Valerio Gironi

  

Je suis Mark Caltagironé.

 


 

Al direttore - Una paroletta semplice, da inserire nella Carta più importante del nostro ordinamento, quella che enuncia i princìpi fondamentali sui quali si basano il nostro stato e la convivenza civile: la parola “sport” finalmente all’interno del dettato costituzionale, per colmare una lacuna che non rende giustizia ai valori di condivisione come alla valenza sociale del fenomeno sportivo, alle sue connessioni con il tema della salute dei cittadini, al valore culturale e formativo della pratica dell’attività sportiva, alla forza straordinaria della “circolarità dello sport”. La battaglia di Sport Italiae, spin off tematico di Cultura Italiae, non è un velleitario tentativo “salottiero” di attribuire a un fenomeno importante, ma spesso sottovalutato, una dignità comprensibile solo a chi lo sport lo vive in prima persona, da addetto ai lavori; si parla, infatti, di un vero e proprio progetto di riforma costituzionale, speriamo condiviso da tutte le forze politiche. Lo sport che, speriamo, entrerà in Costituzione è elemento cardine per la promozione e diffusione di comportamenti e stili di vita sani, inclusione sociale, veicolo fondamentale per il rafforzamento della coesione sociale e dell’identità nazionale e una multiculturalità intesa come rispetto profondo delle differenze fra i popoli. Uno sport meritevole di tutela, giuridica e costituzionale, come la cultura, la salute o l’istruzione. E’ il diritto allo sport. Perché? Perché lo sport e la cultura del movimento sono insiti nella natura umana, ci accompagnano dalla nascita alla morte, regolano la nostra quotidianità, influiscono sulle nostre scelte di vita e determinano, spesso, i rapporti sociali. Ci rende cittadini migliori (e spesso “felici”). Riconoscere valore costituzionale allo sport significa finalmente liberarlo dalla necessità di affidarsi a dinamiche economiche e farne un valore “nazionale”, non più limitato alle bandiere che sventolano in occasione dei tanti successi dei nostri atleti e delle nostre atlete; significa ammettere che dietro al gesto sportivo ci sia non solo una macchina che si muove perché l’agonista raggiunga i risultati, ma una piazza da dedicare alla pratica sportiva per tutti, una palestra di quartiere o condominiale, trasporti green, ciclabili, aree attrezzate, minori emissioni in atmosfera e comportamenti che migliorino la qualità della vita. Significa riconoscere che lo sport è andato oltre la trasversalità toccando finalmente il livello della circolarità. E’ riconoscere un diritto fondamentale. Il 6 dicembre chiederemo ai partititi una firma e un impegno per lo sport in Costituzione, e di farlo tutti insieme. Senza protagonismi e senza esclusive. A vincere sarà il lavoro di squadra e l’obiettivo comune di scrivere una pagina di bella politica. Con lo sport, grazie allo sport e grazie alla Costituzione più bella del mondo. 
Fabio Pagliara
presidente Sport Italiae