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Viva la concertazione modello Draghi: ascolto tutti, poi decido io

Le lettere al direttore Claudio Cerasa del 18 dicembre 2021

Al direttore - Ieri Matteo Renzi, commentando le nomine della Rai, ha detto una cosa interessante: “La posizione grillina sulla Rai dimostra che non c’è bisogno di piani segreti per distruggere i Cinque stelle: basta lasciar fare a Giuseppe Conte. Fa tutto da solo”. Le nomine in Rai non mi sembrano granché, ma su un punto Renzi ha ragione: aver degrillizzato la Rai, come ha detto lo stesso Conte che ha annunciato uno sciopero della presenza in Rai a seguito delle nomine dell’ad, non è poi così male. No?
Marco Martoni 

Su questo punto, e forse solo su questo, nessun dubbio: ben fatto.

 


Al direttore - Se Mario Draghi considera più utile al paese la sua permanenza a Palazzo Chigi, sia lei che io, quirinalisti confessi, ce ne faremo una ragione. Ma non ci venga a dire il premier che compie questa scelta per negoziare con i sindacati una nuova riforma pensionistica entro marzo. Una riforma è già stata varata nel 2011. Si tratta soltanto di curarne le ferite e tornare – come disse proprio Draghi a Bruxelles – alla “normalità”: quella che ha nome “Fornero”.
Giuliano Cazzola

Rivedere la legge Fornero con Elsa Fornero consulente del governo. Adoro la concertazione modello Draghi: ascolto tutti, poi decido io.


Al direttore - Ho visto la clip in cui Lilli Gruber prende in giro e fa il verso a Mario Giordano per la sua voce. Poi ho letto l’intervista di Lady Gaga in cui dice che ha trovato il modo di voler bene a Patrizia Reggiani vittima del patriarcato. Secondo lei se fosse avvenuto il contrario, se Gruber e Reggiani fossero state il maschio e Giordano e Gucci la donna, che avremmo detto? Staremmo a parlare di femminicidio o di un film celebrativo?
Annarita Digiorgio

L’imitazione di Gruber, che ha scimmiottato Mario Giordano con lo stesso stile con cui Giordano scimmiotta i giornalisti che non ama, bisogna però dire che è semplicemente impeccabile, e certamente anche Mario Giordano ci riderà su.


Al direttore - Letta vuole aprire un tavolo con i partiti della maggioranza sulla manovra di Bilancio (uno sgarbo a Draghi e al Parlamento). Conte vuole aprire un tavolo, sempre con i partiti della maggioranza, sulle riforme costituzionali (uno sgarbo a se stesso e all’intelligenza degli italiani). Ma nessuno dei due chiede di aprire un tavolo sulla revisione della legge elettorale, pure promessa già all’epoca del taglio dei parlamentari. Curioso, no?
Michele Magno

Bisogna solo capire se il prendere tempo, sul proporzionale, è solo un modo per perdere tempo o per provare a convincere Salvini. Dita incrociate.

 


 

Al direttore - Bello l’articolo di Enrico Bucci sull’analfabetismo scientifico degli italiani. Vorrei tuttavia far notare che Manzoni (citato alla fine “dalla peste non sarà la lettura di Manzoni a salvarci”) ha scritto pagine assai puntuali sugli errori della gestione di un’epidemia da parte delle autorità e sulla saccente incomprensione del fenomeno da parte di letterati come Don Ferrante, pagine che fanno riflettere anche adesso su quello che succede e può succedere. Con i migliori saluti.
Roberto Iengo

 


 

Al direttore - Dopo aver esaltato l’attivista ecologista Greta Thunberg, i media in gran parte hanno cambiato atteggiamento e hanno iniziato a criticarla severamente qualificandola come qualunquista e opportunista. Essendo fra coloro che fin dal primo momento hanno nutrito dei dubbi sull’efficacia del movimento d’opinione creato da Greta Thunberg, basato su una sterile protesta senza alcuna proposta, sono anche in grado di riconoscere le critiche strumentali. Che cosa è cambiato per trasformare così l’atteggiamento dei media? Semplicemente è cambiata la leadership mondiale, non c’è più Donald Trump a guidare e ispirare i sovranisti, e i governi hanno mutato il loro colore politico. Per questo motivo gli attacchi di Greta Thunberg non sono più graditi, ma così si smaschera anche un uso puramente strumentale delle tematiche ecologiste, e si dimostra quanta indifferenza ci sia nei confronti dei problemi reali.
Cristiano Martorella

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