Perché leggere il libro di Palamara. Mattarella il nostro Mister Wolf

Al direttore - Al di là della molto ingegnosa idea, che Ella espone sul Foglio del 29 gennaio, per la risurrezione, “mutatis matandis”, del patto del Nazareno – operazione che comunque a me pare molto difficile e che immediatamente potrebbe avere dei contraccolpi nei 5 stelle e in una parte dello stesso Pd, nonché in Leu – non credo, con tutto il dovuto rispetto per la persona, che passare da Conte a Guerini premier segnerebbe un progresso solo perché l’attuale ministro della Difesa partecipò, a suo tempo, al patto in questione (anzi, per molti potrebbe addirittura risultare una nota negativa). E’ vero: quelli della mia età hanno il frequente ricordo degli esponenti politici della Prima Repubblica, che, a fronte dei protagonisti dell’oggi, sembrano qualcosa in più dei giganti e, comunque, anche oggettivamente erano, nel loro complesso, di un alto livello. Cerco di non essere un “laudator temporis acti”, ma ciò che sta accadendo – e l’agire di una microformazione che tiene in scacco la vita politica del paese, mentre gli altri partiti appaiono quasi paralizzati e nella società e nell’economia si verifica ciò che non è necessario elencare per la sua straordinarietà – finiscono con il non renderlo possibile anche se non mi sfuggono di certo gli aspetti negativi di quei tempi.
Angelo De Mattia

 

Se la legislatura andrà avanti, come credo, vedrà che prima o poi quei due torneranno a incrociare le loro strade.


 

Al direttore - I rilievi della Commissione sul Pnrr dimostrano che a Bruxelles è attivato il pilota automatico. E’ sufficiente allora che il governo italiano segua con attenzione la rotta tracciata per garantire ai passeggeri un atterraggio sicuro. Il vero pericolo è costituito da un possibile dirottamento dall’interno che i servizi di sicurezza non siano in grado di sventare.
Mauro Baroni


 

Al direttore - Nel caso Dreyfus erano in ballo un nazionalismo becero, con sentimenti di révanche nei confronti della Germania, l’antisemitismo e il prestigio dell’Armée. Eppure quando Marie Charles Ferdinand Walsin-Esterházy (la vera spia) ammise pubblicamente le sue responsabilità, furono riaperte le indagini. Pensa, caro Claudio, che succederà qualcosa di analogo da noi, dopo che è arrivato in libreria il saggio-denuncia-confessione di Luca Palamara scritto con Alessandro Sallusti?
Giuliano Cazzola

  

Il saggio è sconvolgente, anche se Palamara, come nota anche il direttore Sallusti, che ha scritto un libro con i fiocchi, dice molte cose senza prove, mandando messaggi ambigui (anche su ex presidenti della Repubblica) e provando a dimostrare che Salvini ha ricevuto, sulla giustizia, trattamenti simili a quelli ricevuti da Berlusconi e Renzi. Il libro contiene cose incredibili: non è il caso Dreyfus, ma merita di essere letto, anche per capire che nell’albero malato della giustizia Palamara è solo una mela, non il fusto.


  
Al direttore - La Cei ha deciso che a far data dal 14 febbraio lo scambio della pace sarà sostituito da uno sguardo o da un inchino col capo. Il che, ricorrendo il 14 febbraio San Valentino, si capisce pure. Però, dico io, visto che c’erano non potevano le eccellenze reverendissime cambiare anche la formula finale con un più consono “andate, la mossa è finita”?
Luca Del Pozzo


 

Al direttore - Da ambienti vicini al Quirinale trapela una notizia clamorosa: il presidente Mattarella starebbe valutando se affidare un mandato esplorativo a Mister Wolf.
Michele Magno

 

Mister Wolf si chiama Mattarella: God bless.