(foto Ansa)

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Tenete aperte le scuole. E non sottovalutate la creatività degli insegnanti

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Sarà Domenico Arcuri a quanto pare il responsabile del piano di distribuzione dei vaccini. Speriamo arrivino prima dei banchi.
Luca Maroni 

 

Vedrà che invece di avere vaccini a rotella, come si dice a Roma, avremo vaccini a rotelle. 


 

Al direttore - Secondo Tecnica della Scuola alcuni non meglio precisati “ministri del Pd” stanno per vincere la loro battaglia per chiudere le scuole. A opporsi tre ministre: in ordine alfabetico, Lucia Azzolina, Teresa Bellanova e Elena Bonetti. Sarà un caso che sono tre donne? Sarà un caso che i “ministri del Pd” che considerano la scuola un bene sacrificabile preferiscano restare anonimi? Lo stesso articolo parla della misura scelta come eventuale “indennizzo”, la stessa di marzo: permessi ai genitori per restare a casa o soldi per pagare una baby-sitter. Misure importanti (anche queste peraltro volute dalle ministre di cui sopra, in particolare Bonetti) per le famiglie e che sono le benvenute. Quello però che proprio non si vuole capire è che il danno che viene procurato a un bambino di 4, 6, 8, forse anche 10 anni non è ristorabile, in particolare per chi parte già svantaggiato. Per questo le scuole devono restare aperte, non per un capriccio: perché chiudere produce effetti catastrofici sul medio e lungo periodo. Ditemi come si indennizzano 150 giorni senza scuola di un bambino con pochi mezzi, come si indennizza la privazione della sua formazione ed educazione in anni cruciali; ditemelo, cari anonimi ministri, e smetterò di indignarmi per la vostra superficialità. Metteteci la faccia. Ho criticato tanto Emiliano e De Luca, ma almeno loro la faccia ce l’hanno messa. 
Marco Campione  

 

Io penso sia necessario fare di tutto per lasciare le scuole aperte. E penso sia necessario farlo anche quando arriverà, e temo che arriverà, un lockdown per tutti. Chiudere le scuole non è un dovere, ma è una scelta, e Germania, Francia, Irlanda e Austria ci insegnano che si possono fare lockdown senza rinchiudere i bambini a casa. Quanto al resto, rimanendo sempre sul tema scuola, c’è però una piccola cosa da aggiungere. Tra gli infiniti effetti della pandemia ce n’è uno non sufficientemente raccontato che riguarda la capacità degli insegnanti di adattarsi a un mondo che cambia. Si parla spesso di scuole per parlare dei problemi dei banchi, delle quarantene difficili da governare, delle polemiche tra i partiti e dei contagi difficili da prevenire, ma non si parla abbastanza della creatività di maestre e maestri, perfettamente illustrata da un’immagine che oggi ci arriva da una piccola scuola di Roma. La pandemia infatti ha portato via anche i compleanni dei bambini – nel senso che a scuola non è concesso dividere tra i bambini una torta o qualche cibo che venga da fuori – ma non ha portato via la creatività di chi insegna. E in alcune scuole romane – e immaginiamo non solo romane – può capitare di imbattersi in scene come questa: torte di compleanno fatte interamente con la carta e con il polistirolo per ricordare ai bambini che adattarsi a un mondo che cambia, riuscendo anche a gioire per una candelina, si può.

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