Notizia: anche lo spread italiano ha finalmente digerito il mojito

    Al direttore - Spread tornato al livello del maggio 2018. Che successe allora proprio appena finito maggio?

    Giuseppe De Filippi

     

    A quanto pare, anche lo spread ha digerito il mojito.


     

    Al direttore - Credo che sarebbe un errore non approfondire il recente discorso di Papa Francesco sulla finanza pulita e sul rapporto tra l’ordine economico e l’ordine morale, in particolare laddove il Pontefice critica la tesi secondo cui i due ordini sarebbero così disparati ed estranei l’uno all’altro che il primo in nessun modo dipenderebbe dal secondo. Da ciò scaturisce, poi, una serie di conseguenze. E’ una critica delle teorie neoliberiste, ma non indiscriminata, bensì motivatamente mirata agli aspetti meno sostenibili. Si ripropone la vexata quaestio del rapporto tra etica ed economia? Sì, ma in un’ottica diversa, se si bada anche alle terminologie adottate, e alle finalità perseguite. Naturalmente, la critica parla anche all’interno dell’organizzazione dello stato del Vaticano, questa, sì, tutta ancora da chiarire, anche per evitare il coinvolgimento di ruoli e responsabilità – si pensi all’Autorità informazione finanziaria – che appaiono distanti dalle gravi vicende contestate a esponenti di primo piano del governo dello stesso stato, dotati di potere non contestabile. Non sarebbe, comunque, interessante aprire una riflessione sul discorso di Papa Francesco? Con i più cordiali saluti. 
    Angelo De Mattia

     

    E’ proprio quello che stiamo facendo. Si legga Alberto Mingardi sul Foglio di oggi. E si legga anche uno spunto forse interessante che troverà sul Foglio di lunedì.


     

    Al direttore - “Aridanga romba cojota!”, esclama in ciociaro-swahili Titino (Nino Manfredi) quando scorge suo cognato, l’editor Di Salvio (Alberto Sordi), nel villaggio angolano dove si era imboscato spacciandosi per uno stregone. E’ una delle scene più esilaranti di un memorabile film di Ettore Scola, “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?” (1968). Oggi a Roma si esibisce nuovamente il circo Barnum (ma non l’avevano chiuso?) dei sovrancomplottisti antitutto, dall’Europa alle mascherine. Sono certo che, alla loro vista, anche questa volta il grande interprete della commedia all’italiana non avrebbe esitato a usare la sua colorita espressione.
    Michele Magno

      

    Sul circo Barnum, ieri Luca Bizzarri ci ha strappato un sorriso: “E con Montesano che aderisce alla marcia dei negazionisti dell’Illinois però non ci va perché non sa chi può incontrare, direi che possiamo chiudere anche questo capitolo de ‘Il suffragio universale’”.


     

    Al direttore - Chi ha occasione di viaggiare frequentemente tra Veneto, Trentino, Sud Tirolo italiano, Nord Tirolo austriaco e Baviera tocca con mano le potenzialità di una “destra non truce”. E’ un’area caratterizzata da una comune cultura delle regole e del “fare”. Quest’area si esprime politicamente nella Lega (nord) a sud e nella Csu a nord. I Giorgetti e gli Zaia sono la massima espressione politica di quell’area. In Germania, la Csu è legata a livello nazionale da un’alleanza con la Cdu e in Europa sta nel Ppe. In tal modo ha per così dire una caratura localistica, nazionale ed europea. Per costruire una destra non truce, obiettivo fondamentale in un paese che è sempre stato di destra. E’ da questo modello a mio parere che si dovrebbe partire.
    Massimo Cecchini