Immuni: buone ragioni per non fare gli schizzonosi e farsela piacere

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

 

Al direttore - Cerasa, va bene l’ottimismo, ma c’è un punto che non torna: lei non ha calcolato la vera palla al piede di questo paese, ovvero il Movimento 5 stelle, che purtroppo ha in Parlamento ancora la maggioranza dei seggi, mentre nel paese reale è ormai superato dalla Meloni. Se poi alla disgrazia stellata si aggiungono altre palle al piede come certe frange del Pd e delle minuscole sinistre di sinistra ho parecchi dubbi sulla rinascita del nostro paese con un debito pubblico ormai giunto al 160 per cento del nostro dissanguato pil. Ricordiamo che la Grecia venne commissariata con un debito pubblico di circa il 170 per cento del proprio pil. Non ne siamo lontani, non crede?

Giovanni Malloni 

 

Lei ha ragione a ricordare che il Parlamento da due anni è tenuto in ostaggio dai professionisti del vaffa e ha ragione a dire che il grillismo è una delle palle al piede del paese. Ma in politica le minestre si fanno con quello che c’è e non con quello che ci dovrebbe essere e se il presidente del Consiglio continuerà a trollare ancora a lungo il grillismo (l’ultima è il ponte sullo Stretto, la penultima è l’alta velocità in tutta Italia, la terzultima è l’occhiolino a Berlusconi e chissà che anche sul Mes l’esecutivo non ci regali qualche sorpresa) non mi sento di escludere la possibilità che questo governo possa fare meno danni rispetto a quelli che in molti temevano un anno fa. E a forza di trollare i grillini la maggioranza potrebbe capire che l’unico modo per restare in piedi e garantirsi un futuro è combattere l’immobilismo e non fare marchette.


 

Al direttore - Non mi sento di criticare l’Austria per aver chiuso i confini all’Italia. Gli austriaci hanno anche loro la televisione e immagino abbiano visto le manifestazioni di sabato scorso, magari non è una notizia diffusissima da quelle parti, però anche la fuga da “la Repubblica” di importanti firme è un fatto noto, metteteci pure che a un Alessandro “Dibba” Di Battista venga in mente di scrivere un saggio sul Prater. Dai, come si fa a non dar ragione al quel Krunz del cancelliere?

Valerio Gironi


 

Al direttore - Se, scaricata la app Immuni, ricevo il messaggio di essere stato a contatto con un infetto, mi viene richiesto di isolarmi e di fare un tampone. Per questo, mi dicono, si deve attendere 10 giorni; se poi dovessi farne un secondo, altri 10. Ovvio che in tal caso non scarico la app. Dopo le mascherine, dopo i tamponi, adesso la app: sfiducia anche per Speranza. Quindi: (Bona)Fede, Speranza e (per)Carità?

Franco Debenedetti 

 

Sono meno pessimista di lei. Mi sembra un’ottima app, semplice da installare, semplice da capire, semplice da usare. Non è stata fatta nel miglior modo possibile, come abbiamo raccontato sul Foglio, ma alla fine il risultato è buono, siamo uno dei primi paesi europei ad averla, nessuno sa se funzionerà davvero ma un paio di certezze ci sono. Primo: più persone la scaricheranno e più saranno le possibilità che la app funzioni. Secondo: non è detto che la app aiuti a salvare migliaia di vite, come ha giustamente scritto ieri sul Post Emanuele Menietti ma se contribuisse anche solo a salvarne una ne sarebbe comunque valsa la pena.

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