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L'occasione di una classe dirigente di farsi in quattro per il paese

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Mi chiamo Marco Giordani e sono un manager italiano che vive e lavora a Milano. Accolgo con piacere lo spunto di Luca di Montezemolo sull’importanza di “lavorare al dopo” di cui avete dato conto sul Foglio di ieri. L’ho percepita come un’autentica chiamata alle armi in cui ognuno di noi, diciamo classe dirigente del paese, deve avere il coraggio di mettere a disposizione le proprie competenze. Tutti i giorni leggiamo di connazionali che rischiano la propria vita per salvare più gente possibile. Rinchiuso anch’io in quattro mura, tra una riunione Zoom o Teams, mi trovo a ragionare su come poter contribuire. Propongo quindi uno stimolo per il “dopodomani”. Ovvio che l’Europa deve fare un passo avanti oppure ne farà uno indietro, probabilmente definitivo. Io sono tra gli ottimisti e tifo per una permanenza dell’Italia in Europa con una maggiore integrazione fiscale, bancaria, finanziaria, industriale e sanitaria rispetto a oggi. Ma per quanto si possa essere ottimisti, le risorse per fare un vero salto in avanti europeo mancavano prima e mancheranno anche domani. Sia chiaro, non penso si debba approfittare del virus per estinguere vecchi debiti o per ottenere nuova flessibilità. Sarebbe sbagliato e darebbe ragione alle nazioni del nord che in questi giorni tutti noi italiani sopportiamo con antipatia. E allora serve un’idea. Ecco la mia, ovviamente da esaminare e migliorare: creare i Bprt (Buoni pluriennali risparmio tasse) per ottenere liquidità necessaria per far ripartire l’economia. Si tratta di titoli quotati e scambiabili sul mercato. La sottoscrizione sarà volontaria ma fortemente incentivata. La tassazione annuale ordinaria (sopra una soglia relativamente bassa di circa 50 mila euro) sul reddito, sui patrimoni, successione, donazioni eccetera aumenterà infatti in modo rilevante (o verrà introdotta dove non è presente). Chi aderisce ai Bprt potrà utilizzarli negli anni (ipotesi: 10 anni) per ottenere deduzioni di imposta rispetto alle nuove aliquote ordinarie che determinino un’imposizione fiscale minore di quella odierna (ipotesi: -20 per cento). Insomma, un patto dello stato con i cittadini: anticipami le imposte future, io faccio ripartire l’economia e alla fine dei 10 anni tu avrai pagato meno imposte di quelle che avresti dovuto versare. I fondi supplementari raccolti andranno a costituire le risorse a disposizione di un ente statale la cui gestione sarà affidata a manager privati eletti dalle associazioni industriali di categoria (tecnicalità da mettere a punto, basta che sia una gestione privata e non pubblica). Anche i criteri di investimento (settori, dimensioni, condizioni preventive) andranno definiti in partenza, non saranno modificabili e dovranno prediligere gli investimenti in infrastrutture, filiere italiane come il turismo, la tecnologia, il digitale. E’ una patrimoniale nascosta? Chiamiamola come ci pare. Ma se le condizioni sono trasparenti e permanenti, io prenoto immediatamente i miei Bprt.

Cordiali saluti.

Marco Giordani

Ipotesi suggestiva. L’idea di base resta quella giusta: se l’Italia ha ancora un briciolo di classe dirigente, questo è il momento di scendere in campo, non per competere sul terreno della politica ma per competere sul terreno delle proposte, delle iniziative, dei progetti. Non importa impiccarsi a qualche formula particolare. Importa prendere atto che chi ha un qualche ruolo di responsabilità ha il dovere come non mai oggi di pensare al bene collettivo.

 

Al direttore - L’“Hermannsdenkmal” è il monumento più grande della Germania. Fu inaugurato dall'architetto Ernst von Bandel nel 1875. E’ composto da un basamento e da una statua alti entrambi ventisette metri. Sorge su una collina boscosa nei pressi di Detmold, città del Nord Reno-Vestfalia, nella parte meridionale della foresta di Teutoburgo. La statua raffigura Arminio, che nel 9 d. C. sterminò le legioni romane di Publio Quintilio Varo. Il duce dei cherusci impugna una spada, lunga sette metri, rivolta verso ovest. In basso, sotto il piede sinistro, si trovano un’aquila e un fascio. Sul basamento campeggia l’iscrizione “Deutsche Einigkeit Meine Stärke” (La mia forza è la Germania unita). Il monumento, simbolo dello spirito nazionale teutonico, ogni anno è meta del pellegrinaggio di quasi due milioni di tedeschi. Chi teme un’Europa tedesca sbaglia, ma chi vagheggia una Germania europea sogna. Mala tempora currunt, sed peiora parantur.

Michele Magno

 

Al direttore - Evviva Giuliano e Claudio che, sulla scia di super-Mario, navigano liberi dalle gabbie dell’ideologismo economico appellandosi alla logica della realtà che richiede sempre interventi non imbalsamati.

Un saluto.

Massimo Teodori

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