Plenum straordinario del Csm (LaPresse)

Mancano solo le procure nelle consultazioni per il nuovo governo

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - E se gli dicono accozzaglia?

Giuseppe De Filippi

 

Al direttore - Riprendendo il suo editoriale sul Foglio di sabato scorso, Carlo Fusaro ha ben riassunto sul sito di “Libertàeguale” il dilemma degli avversari di Salvini: interessi di bottega a parte, per fermare l’ascesa del capo della Lega è preferibile logorarlo non concedendogli di andare subito al voto, oppure è meglio non regalargli una lunga campagna elettorale, risparmiandogli anche l’onere di una Finanziaria impopolare? In altre parole, rinviando la sua vittoria, non si rischia domani di ritrovarselo con “pieni poteri”? In realtà, dopo il no di Zingaretti e di Fi, la proposta di governo istituzionale avanzata da Renzi sembra destinata all’archiviazione (ma con un Pd spaccato come una mela). Facciamo finta, tuttavia, che quella proposta abbia ancora qualche chance grazie alle truppe parlamentari della neonata Azione civile. Essa fonda l’accordo con i Cinque stelle su due punti: uno ridicolo, la riduzione del numero dei parlamentari, e uno più serio, evitare l’aumento dell’Iva. E’ ragionevole supporre che sarebbero affidati a un esecutivo interamente tecnico, per minimizzare i danni elettorali delle sue scelte. Ora, si è domandato un economista che sa il fatto suo, Fabio Sabatini, come potrebbe tale esecutivo tecnico evitare l’aumento dell’Iva senza contravvenire ai patti fiscali europei? Per gli “esperti” della ex coalizione gialloverde, i soldi necessari avremmo dovuto prenderli a prestito, cioè finanziando interamente le spese programmate con l’emissione di titoli di stato. Titoli dai rendimenti sempre più elevati, visto il timore dei risparmiatori legato ai rischi di default e di ridenominazione del debito. Una strategia insostenibile, che ci avrebbe portato in poco tempo alla crisi finanziaria e forse all’Italexit, da sempre obiettivo dichiarato del Carroccio. Ebbene, un dicastero tecnico non potrebbe mai percorrere questa strada. Piddini e pentastellati, quindi, dovrebbero addossarsi la responsabilità – sia pure indiretta – di aumentare l’Iva o tagliare la spesa e aumentare le tasse per oltre trenta miliardi, in modo da onorare i nostri impegni con Bruxelles. E tutto ciò alla vigilia di una campagna elettorale che il fronte sovranista vorrebbe trasformare in una sorta di referendum sull’euro. C’è qualcosa che non quadra, pertanto, nel ragionamento che ha indotto Renzi a un fulmineo passaggio da “#senzadime” a “#chiunqueconilgoverno”. Chissà, forse pensa che un semestre sia sufficiente per mettere la mordacchia a Di Maio, ammansire la signora von der Leyen, dare vita a un nuovo partito e sottrarre consensi a un Salvini indebolito dalla perdita del Viminale e dalle indagini su Moscopoli. A chi scrive pare uno scenario altamente improbabile. In ogni caso, non ci resta che incrociare le dita e scommettere sulle competenze costituzionali e sul buon senso del presidente Mattarella.

Michele Magno

La riduzione del numero dei parlamentari è una oscenità costituzionale che rischia di alimentare il rischio che il governo del contenimento vuole evitare: mettere l’architettura istituzionale dell’Italia nelle mani di un unico e pericoloso partito. Ne parliamo oggi nel nostro primo editoriale.

 

Al direttore - Diciamo che la crisi di governo impedisce di parlar d’altro. Un aiutino a questa procura generale di Milano Anm e Csm tutti impegnati a insabbiare il caso del pm che aveva chiesto di non essere identificato formalmente dalla polizia durante un controllo in un locale dove lui era vestito da volpe con doppia coda. Avrebbe dovuto qualche spiegazione anche sul “decoro” che un magistrato dovrebbe rispettare ma tutto tace.

P.s. E continua a tacere Pierbirillo, che mai era stato tanto zitto in vita sua. La crisi di governo aiuta anche l’ex dottor Sottile del mitico pool.

Frank Cimini

La domanda è: ma fino a quando la magistratura più ideologizzata disposta a tutto pur di rallentare la corsa di Salvini resisterà alla tentazione di non interferire nella crisi di governo per accelerare la nascita di un governo Pd-M5s?

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