Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (foto LaPresse)

Milano e Roma: due pesi, due misure. Tria antidoto alla Casalino e Associati

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Lei mi sa spiegare la differenza tra la segnalazione fatta da Roberto Maroni all’Expo per un incarico da 29 mila euro e quella fatta da Alfonso Bonafede al sindaco di Roma per una presidenza Acea da 240 mila? La prima vale una condanna a un anno per l’ex presidente della Lombardia, la seconda una serie di comparsate sui media per l’attuale Guardasigilli che con animo pusillo pari solo alla sua faccia tosta scarica la responsabilità sulla sindaca di Roma: “Lanzalone l’ha scelto lei”. Ricorda quel cuor di leone di Adamo, che al primo interrogatorio della storia balbettò: “La mela (marcia)? Me l’ha data Eva”.

Ubaldo Casotto

 

Al direttore - Le procure in Italia agiscono come “il generale Inverno’’ in occasione delle campagne militari in Russia. Non basta vincere le battaglie (nel nostro caso le elezioni). Sono sempre i magistrati inquirenti – veri e propri “guardiani della rivoluzione’’ – a dire l’ultima parola.

Giuliano Cazzola

 

Al direttore - Domani e dopodomani, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, farà il suo esordio, rispettivamente, all’Eurogruppo e all’Ecofin, che si riuniscono a Bruxelles. L’intervista di recente concessa al Corriere della Sera, nella quale innanzitutto ha dichiarato con grande nettezza che non sussiste alcuna volontà nel governo di uscire dall’euro, rappresenta un buon biglietto da visita del ministro per riunioni che risentiranno della vicenda dei rifugiati e immigrati e dei comportamenti tenuti al riguardo dal ministro dell’Interno italiano. Il premier, Giuseppe Conte, nell’incontro con Angela Merkel di lunedì scorso, ha prospettato al riguardo la necessità di aiuti all’Italia per gestire le immigrazioni, nonché di sostegni a misure di inclusione sociale e al reddito di cittadinanza. Non è escluso che di ciò si parlerà anche nelle riunioni in questione. La preparazione e l’equilibrio di Tria ne fanno, anche per i suoi scritti, la persona particolarmente idonea, in questa fase, ad affrontare questioni di speciale complessità, quale quella anzidetta, nonché quella del bilancio comunitario e, in generale, gli argomenti che poi saranno sottoposti al Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Nella precedente riunione di maggio dell’Ecofin, l’Italia si è astenuta sulla proposta di introdurre i requisiti Mrel e Tlac per la precostituzione di ulteriori risorse ai fini dell’assorbimento di perdite negli eventuali casi di risoluzione di una banca. La reazione, adottata in un momento di particolare incertezza nella formazione del nuovo governo, ha avuto anche il significato di sottolineare l’inaccettabilità dell’insistenza esclusivamente sugli aspetti patrimoniali degli istituti di credito, dunque, della prevenzione dei rischi, escludendo però qualsiasi ipotesi di condivisione europea degli stessi, contro l’ormai diffusa opinione (che vede contraria solo la Germania) secondo la quale riduzione e condivisione dei rischi debbono procedere di pari passo. Tria, per la parte che riguarda la preparazione del vertice di fine mese, ha, da un lato, da affrontare la questione dei progressi dell’Unione bancaria – assicurazione dei depositi, fondo di risoluzione, revisione della Direttiva sul bail-in – senza i quali occorrerebbe definire il progetto come di sola unione delle Vigilanze cioè dell’accentramento che fin qui ha dato esiti niente affatto brillanti e, dall’altro, il disegno della revisione della governance europea. La riforma dell’architettura comunitaria può tradursi in una più ampia condivisione, a un alto livello, di sovranità, valorizzando, però, il principio di sussidiarietà oppure in una mera cessione di sovranità, di cui si avvantaggerebbe in particolare il rigorismo tedesco. Accanto a questo processo che non potrebbe, ammesso che prevalgano forme garantistiche di condivisione, non fondarsi su di un ruolo centrale del Parlamento europeo, vi è poi la parte che riguarda le attribuzioni europee in materia di politica economica e di finanza pubblica. Prima ancora di aprire la pagina della futura legge italiana di bilancio e della discussione sull’eventuale manovra correttiva per quest’anno – argomenti che potrebbero trovare la loro trattazione verosimilmente a settembre quando si presenterà la Nota di variazione del Documento di economia e finanza, ma anche prima, come si vocifera, con un provvedimento ad hoc – dovrebbe essere affrontato l’argomento della revisione, nelle anzidette sedute dell’Eurogruppo e dell’Ecofin o successivamente, del Fiscal compact che si vuole tradurre in una Direttiva. Le garanzie intellettuali e di governo date da Tria lo legittimano a sostenere la linea dell’emendabilità in alcuni punti di questo accordo intergovernativo: innanzitutto, prevedendo la sottrazione degli investimenti pubblici al vincolo del pareggio del bilancio, la cosiddetta “golden rule”. E ciò anche per non andare a postulare ogni anno nuove forme di flessibilità nella gestione dei conti pubblici. Del resto, in diverse occasioni Tria, non ancora ministro, si è detto favorevole a tale esclusione che consentirebbe, per tale via, un forte impulso alla crescita e all’occupazione. Contemporaneamente andrebbe ribadita la più ferma opposizione all’applicazione ai titoli pubblici, ora “risk free”, di un coefficiente di rischio. Insomma, dal bilancio comunitario alle banche, dalla governance europea alla finanza pubblica, alle conseguenze economiche delle migrazioni, la prima di Tria, anche se non tutte queste materie saranno affrontate analiticamente, si presenta particolarmente impegnativa.

Angelo De Mattia

 

Tria è il nostro eroe e aiuterà questo governo a fare l’unica cosa di cui ha bisogno oggi l’Italia: fare di tutto per non applicare il contratto di governo. Per ora sta funzionando. Ma a un certo punto Salvini e Di Maio dovranno scegliere che cosa fare: accettare di seguire la linea Tria, che è diversa dalla linea della Lega e del M5s, o usare la linea Tria come un alibi per dire “non ce l’hanno fatto fare”. Forza Tria.

Di più su questi argomenti: