La legislatura tra Arendt e Gramsci. Ballottaggio, perché no?

Le lettere al direttore Claudio Cerasa del 15 marzo 2018

Al direttore - L’irrilevanza del mondo cattolico italiano da una parte e dall’altra il massacro dell’80 per cento dei cristiani in Iraq. Questi ultimi li hanno massacrati perché testimoniavano la loro fede. Fa pensare questa irrilevanza dei cristiani davanti al potere. E’ lo stesso destino riservato a Cristo davanti agli ebrei che scelsero Barabba. Era irrilevante la presenza dei suoi. Quello che non si capisce in Italia, nel Parlamento italiano, dove ci saranno cattolici in tante forze politiche – penso a Salvini, alla sua corona e al suo Vangelo e a qualche nome noto come Renzi (boy scout) – e cosa accadrà nel corso della legislatura in presenza di leggi che toccano l’identità delle persone, della famiglia, dell’educazione, della sanità, della accoglienza? Insomma essere irrilevanti come partito può non essere importante, ma lo diviene se le persone, con un mandato elettorale, riducono l’appartenenza cristiana a fatto ideologico e non provano ad “aggregare” altre persone alla avventura della fede implicata nella realtà. Non etica e moralismi saranno importanti. E credo nemmeno i comandamenti. Solo un cuore vibrante per la domanda di significato del vivere e una ricerca del volto della libertà umana rendono possibile l’incontro con la chiesa viva. E il cristiano non è più irrilevante.

Bruno Calchera

 


 

Al direttore - “La massima hitleriana ‘diritto è quel che giova al popolo tedesco’ – ha scritto Hannah Arendt – è soltanto la forma volgarizzata di una concezione della legge che si trova diffusa dovunque’’. Anche all’interno del Parlamento europeo nell’anno di grazia 2018? Certo: è bastato sostituire l’aggettivo “tedesco’’ con “italiano’’.

Giuliano Cazzola

A lei, in questi giorni, viene in mente Hannah Arendt. A me, in queste ore, viene in mente, non so perché, Antonio Gramsci. “Il fascismo si è presentato come l’antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripante selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri”.

 


  

Al direttore - Grillini e Lega hanno vinto o quasi vinto con il Rosatellum. Un eventuale doppio turno potrebbe sfavorirli in favore dei moderati. A me la cosa farebbe piacere. A loro non credo.

Lorenzo Lodigiani

Non ha senso fare un governo per cambiare la legge elettorale. Se la legge elettorale deve essere cambiata ha un senso farlo solo per far vincere chi vince e far perdere chi perde. E’ così facile, no?

 


 

Al direttore - Il Consiglio di stato ha respinto (come già aveva fatto il Tar) il ricorso di Michele Emiliano contro le trivelle, che non soddisfatto dall’aver portato tutta Italia a un referendum fallimentare si era rivolto come suo uso alla giustizia amministrativa. Buona scuola, trivelle, Tap, Ilva, addirittura assistenza dell’avvocatura regionale alle famiglie per ricorso contro obbligo vaccinale, su tutti i più importanti decreti del governo la regione Puglia ha fatto ricorso. Con scarsi risultati. Sarebbe interessante verificare quanto ci costa a noi pugliesi tutto questo fermento del governatore, ma poi vedi che ogni sua opposizione, ai decreti del governo come alla maggioranza di partito, è occasione per portarlo alla ribalta delle telecamere nazionali, e lo metti in bilancio alla voce promozione del presidente. Per fortuna la sua inconsistenza, giudiziaria come politica, non fa temere per lo sviluppo del paese. Almeno finché non prenderanno il potere i suoi simili 5 stelle. Il background è comune, ma una scheggia impazzita nel Pd fa sempre più audience di uno delle centinaia di eletti cinque stelle.

Annarita Digiorgio