Chicca (con nome) su chi doveva essere il governatore di Bankitalia

Redazione

Al direttore - Nell’articolo pubblicato sul Foglio del 21 dicembre dal titolo “Banking gossip show”, si commentano, tra l’altro, i “rimpianti” che il governatore Ignazio Visco ha ammesso, nel corso dell’audizione presso la Commissione di inchiesta sulle banche, riguardanti alcuni limitati aspetti dell’azione per lo smaltimento dei crediti deteriorati e la ex Popolare di Vicenza. Piuttosto che una valutazione di bizzarria riferita a tali considerazioni, che viene sostenuta nell’articolo, andrebbe apprezzata l’onestà intellettuale di chi le ha svolte, a maggior ragione quando fino a pochi giorni fa si è criticata (non dal Foglio) la Banca d’Italia per avere detto che tutto andava bene, cosa per di più smentita seccamente da Visco, e quando si è affermato, comunque, a commento di interventi del genere tenuti in passato, che mancavano totalmente in essi aspetti di autocritica.

 

Visco, nell’audizione, ha risposto puntualmente a tutti i rilievi che sono stati rivolti alla Vigilanza, fornendo le motivazioni e indicando i limiti dell’azione di questa funzione che può ridurre le probabilità di crisi di singoli intermediari e contenerne gli effetti, ma non può annullarla soprattutto in fasi congiunturali difficili. Sul merito di gran parte di queste argomentazioni che danno conto dell’operato della Banca non è venuta alcuna critica decisiva, anche se molte sono state le domande.

 

Poi, in conclusione, ma con l’efficacia comunicazionale che solitamente hanno le argomentazioni finali, Visco ha parlato di “lezioni nuove” derivanti dalla crisi delle banche, riferendosi alla spinta a migliorare l’azione di controllo in ogni modo possibile, discendente dalle dolorose perdite che hanno subito i risparmiatori e che non è stato possibile risolvere diversamente. E’ su queste lezioni e sul quid agendum che dovrebbe concentrarsi la riflessione. O si preferisce un alto esponente che, dopo una crisi dall’Unità d’Italia mai così verificatasi, affermi di non avere mai sbagliato (e che “ha sempre ragione”, detto in questo caso compiendo atti apotropaici)? Con i più cordiali saluti.

Angelo De Mattia

    

Non c’entra nulla ma a proposito di governatori di Bankitalia presenti, passati e futuri una piccola chicca per i nostri lettori. Poco prima che iniziasse la baraonda su Visco, il Quirinale e Palazzo Chigi avevano sondato un altro possibile governatore per la successione a Visco. Il nome del governatore di Bankitalia, mancato, è quello di Fabrizio Saccomanni: ex dg di Bankitalia, oggi presidente di Unicredit, un domani chissà.


 

Al direttore - Guardi, nel clima sconcio in cui si dipana la contesa politica italiana, è tutto comprensibile e regolare. Gli anti Renzi, i corifei dell’immobilismo e del sistema in corso, devono nutrire le brame animalesche delle masse. Crede che vadano per il sottile? Che abbiano il senso della misura? Il senso del pudore? Il fine è aizzare, confondere, sobillare, manipolare, alimentare rancori e odio. Esagero? Forse, ma l’affaire Boschi era scritto nelle italiche stelle. Ne seguiranno altri, tutti conformi.

Moreno Lupi

Di più su questi argomenti: