Il Natale laico è un problema anche per i non credenti. Auguri a tutti

Al direttore - Adesso bisogna solo evitare che Poletti dica qualcosa sugli agenti di polizia in prova.

Giuseppe De Filippi

 

Al direttore - Qui sappiamo che il Natale non è la festa di babbo natale, ma la memoria di un evento accaduto a Betlemme e che ha determinato e determina la nostra civiltà. Auguri foglianti, caro Cerasa.

Antonio Palmieri

 

Ricordo che in un bellissimo articolo, pubblicato qualche anno fa sul Corriere della Sera, il professor Giovanni Belardelli ha spiegato bene perché la trasformazione del Natale in festività laica presenta delle implicazioni non secondarie anche per i non credenti. E’ così almeno per due ragioni. “La prima – sostiene Belardelli – ha a che fare con un’idea di laicità intesa non come incontro e confronto nello spazio pubblico tra religioni e culture, nel rispetto dei princìpi e delle leggi su cui si fonda la democrazia; ma intesa invece come una specie di terra di nessuno, come uno spazio vuoto, privo di ogni esplicito riferimento a religioni e culture particolari, da riempire soltanto con i precetti contenuti in qualche carta dei valori repubblicani oppure con un complesso di generici riferimenti al dialogo, alla pace, alla giustizia e così via”. E questa idea di laicità come assenza di riferimenti religiosi, dice Belardelli, la stessa che ispira gli auguri asettici, viene giustificata con l’intenzione di non offendere i non cristiani. La seconda questione ha a che fare con il posto che il Natale ha nella nostra cultura, anche per i non credenti. Scrive ancora Belardelli: “Al di là dello scambio di regali, dell’incontro con i familiari, della storia dell’avaro Scrooge verosimilmente riproposta in tv, il messaggio che per i cattolici si lega alla nascita di Cristo rappresenta comunque uno dei sedimenti profondi della nostra identità collettiva. Benché in una società secolarizzata possiamo non averne più una chiara percezione, la democrazia vive di valori che sono per una gran parte di derivazione cristiana, a cominciare dal concetto di eguaglianza tra tutti gli esseri umani, che rimanda all’idea di una loro comune natura in quanto figli di Dio. Non a caso nella ‘Democrazia in America’ Alexis de Tocqueville, pur personalmente agnostico, considerava inscindibile il nesso che legava libertà e religione cristiana. Ed è per motivi analoghi, credo, che anche una forza dall’accentuato profilo laico come i radicali di Marco Pannella ha scelto proprio il giorno di Natale come la data giusta per convocare una marcia in favore dell’amnistia e della riforma della giustizia”. C’è un nesso forte che lega la libertà e la religione cristiana. E mai come in questo Natale è bene ricordarlo. Auguri a tutti i lettori.

 

Al direttore - Due idee sul quotidiano di oggi: la prima raccapricciante: mettere fuori legge il movimento di Grillo. Se ci sono gli estremi, che provveda chi di dovere. Ma che sia la politica ad attivarsi, e coinvolgere anche Berlusconi, mi sembra una follia, perché in ogni caso si produrrebbe una massa enorme di vittime e di martiri che peserebbe tantissimo e in modo grave sul futuro della vita pubblica italiana; la seconda: nazionalizzare per risanarla e poi ricollocarla sul mercato Mps; ottimo. Non si può tuttavia non ricordare che per restituire ai privati le aziende Iri ci sono voluti decenni e nemmeno tutte sono rientrate. E poi, dove sono i grandi manager in grado di far tornare redditizia e competitiva la banca senese? Siamo sicuri che non continuerà a gestirla la politica ora che i democristiani sono tornati di moda e i vecchi ex comunisti non sembrano voler mollare?

Enrico Venturoli

 

Se lo stato si comporta da capitalista e non da sindacalista, le nazionalizzazioni funzionano. Su Grillo: ci avete detto (in 19 milioni) che la nostra Costituzione non si tocca ed è la più bella del mondo? Va bene, allora rispettiamo la Costituzione. Vedi all’articolo 67. Vedi all’articolo 1. Il Movimento 5 stelle è una truffa costituzionale. Ma io sono per la mozione Cassese: se la politica non vuole affidarsi ancora una volta ai giudici per risolvere problemi politici presenti in Parlamento (e la approvi) una bella legge sui partiti. Fate girare.

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