La flessibilità è cipria, se non si lavora di più sprecando meno

Redazione

    Al direttore - Renzi all’Europeo dei debuttanti. Risultati: Germania e Olanda vanno avanti, Italia già a casa.
    Maurizio Crippa

     

    Al direttore - Dopo la lettera di Angelo De Mattia, mi sono ripassato tutto ciò che è stato scritto su “flessibilità”, “consolidamento/ collettivizzazione del debito”, “Europa a due velocità”, “revisione soft dei trattati, etc.”. Posso dirle il mio parere brutale? Cipria. Resto della mia idea iniziale, su cui scrivo da anni: “Il debito chi l’ha fatto? Noi? E allora paghiamolo, tutti insieme, in silenzio, per tornare uomini liberi. Come? Lavorando di più, sprecando di meno”.
    Riccardo Ruggeri

     

    Al direttore - Prendetevi le nozze gay ma lasciateci la libertà di educare, dice Luigi Amicone, e vinca il migliore. Sarebbe già uno scenario consolante, se fosse così. Ma quello che sta succedendo (anche nelle scuole italiane, nelle delibere laziali contro l’obiezione di coscienza, nelle favolette arcobaleno distribuite dalle Asl) racconta qualcosa di diverso. Le nozze gay sono lo strumento, l’obiettivo vero è la colonizzazione delle coscienze. Costringeteci (o convinceteci, va bene) a giurare, fin da piccoli, che due uomini o due donne possono “fare insieme” un figlio, e vedrete che poi le berremo tutte.
    Nicoletta Tiliacos

     

    Al direttore - Insisto. Nel dibattito sulle unioni civili vi sono delle insuperabili incongruenze. 1.) Perché su 750 mila coppie di fatto, esistenti in Italia, dovrebbero essere tutelate solo quelle omosessuali? 2.) Perché non si potrebbero considerare unioni civili anche i sodalizi tra lontani parenti (una vecchia  zia e una nipote nubile, ad esempio) o tra amici? 3.) Essendo l’omosessualità un requisito essenziale per ottenere il riconoscimento del rapporto di unione civile con annessi i relativi diritti (inclusi quelli previdenziali)  quali sarebbero i criteri per accertarsi di tale condizione? Un uomo e una donna si distinguono a vista; ma come si riconoscono due gay? Nel nostro caso, sarebbe  sufficiente un’autocertificazione o che altro? 4.) E come si contrasterebbero le truffe? Chiedendo alla GdF di nascondere delle telecamere in camera da letto? E come la metteremmo con gli omosessuali casti? Per concludere, era proprio indispensabile che il centrodestra gettasse alle ortiche uno degli ultimi argomenti che gli erano rimasti come i c.d. temi etici?
    Giuliano Cazzola

     

    Al direttore - Penso di lui tutto il male possibile a livello politico e anche di peggio. Ma c’è un conflitto di interessi dei giudici che non possono essere allo stesso tempo presunta parte lesa e giudici. Non possono dire “se ci attacchi ti arrestiamo”. Dove sono quelli che dicono di difendere la Costituzione?
    Frank Cimini

     

    Al direttore - Ci fu un tempo, il tempo dei Cesari. Quello della “lenitas”, della misericordia verso i vinti con cui l’imperatore, forte del sangue che stillava ancora dai gladi e dagli scudi, consolidava il suo potere assoluto e totale a Roma e nelle province di Roma. Seneca aveva fatto della “clementia” la virtù attorno alla quale doveva ruotare la fortuna del principato. Dell’uomo solo al comando che di tutti poteva disporre e che, in virtù della sola clementia, poneva limiti al suo potere per garantirsi la benevolenza e il consenso dei sudditi.
    Oggi, Matteo Renzi sta da solo, senza neanche bisogno dei filosofi della politica, consolidando il suo ascendente assoluto su tutto, su tutto quello che rimane dell’italico principato ridotto a provincia europea. La sua arte di fine politico ruota attorno alla vaselinitas, la dolcezza con cui tappa i buchi di bilancio, ridistribuisce, scardina, disarciona ed emenda a colpi di luce sopra gli specchi.
    E questa “vaselinitas” pare piacere proprio a tutti. Non c’è, infatti, pezzo del tessuto attivo che provi a polemizzare. Nessuno. Il pollice non cambia verso, se ne sta ritto verso l’alto. Tutti salvi. La vaselina, d’ambrosia essenza, lenirà le ferite, mentre a corte, la saliva è l’inchiostro che ratifica le tabelle di Excel, figlio di Tasi. Tra tutti i sudditi un distinguo va fatto. Ce ne sono di bistrattati, quelli di Sicilia in particolare. Perché i più distanti dal cuore dell’imperatore. Il governatore dell’isola, infatti, non fu mai utile al potere del nuovo Cesare. Al governatore della Sicilia e ai siciliani spetta solo un poco di tolleranza, che della “clementia” è solo un piccolo di cui.

    Michele Fronterrè

     

    Al direttore - Mi spiace correggere Stefano Di Michele, ma nel suo articolo di ieri c’è un’inesattezza, i ragazzi del ’99 non poterono essere “coglionati” a Caporetto, perché furono richiamati dopo il 1° gennaio 1918, l’ultima leva utile dopo la sconfitta di Caporetto che è del 24 ottobre 1917.
    Modesto Celia