Torna la coppia Gondry–Carrey: dopo “Se mi lasci ti cancello” c'è “Kidding”

Capelli neri a tendina, l'attore si aggira per la serie come un pupazzo disarticolato. Un clown triste che non vuol saperne di sorridere

Mariarosa Mancuso

Un po’ di sano revisionismo, ogni tanto. Serve per non perpetuare indignazioni senza rifletterci mai. Molti sono i delitti commessi dai titolatori italiani. Ma inventare “Se mi lasci ti cancello” invece di “L’eterno splendore della mente immacolata” non sembra offesa da lavare con il sangue. Neanche con il fremito del sopracciglio intellò. E’ un titolo che ha portato spettatori al cinema (senza ingannarli, di memoria artificiosamente eliminata si parlava) e ha lanciato il film nella cultura pop. Molto meglio del chiacchiericcio amoroso tra Abelardo e Eloisa (secolo XII) raccontato da Alexander Pope (pieno Settecento). Invece sono quindici anni che dà scandalo. E fornisce brividi d’alta cultura a chi “io non guardo la tv, preferisco leggere” (poi sul comodino tiene “M” di Antonio Scurati).

  

Dietro “Se mi lasci ti cancello” c’era l’accoppiata Michel Gondry & Jim Carrey. Da allora sono diventati anche più folli. Il regista ha girato un documentario d’animazione su Noam Chomsky (“Is the Tall Man Happy?”). L’attore ha raccontato agli interessati e ai perplessi (via documentario pure lui, “Jim & Andy - The Great Beyond”) che durante la lavorazione di “Man on The Moon” si era totalmente identificato con la buonanima del comico Andy Kaufman. Fino al punto da credersi la reincarnazione del medesimo, e anche di Tony Clifton: una specie di Borat americano impersonato da Mr Kaufman, morto nel 1985 a 35 anni. I fan più dietrologi credono che non sia morto davvero, che era tutta una messa in scena. Altri sono convinti che si andato a reincarnarsi in Jim Carrey. Jim Carrey guarda in macchina e chiede agli spettatori: siamo sicuri di essere noi?, questo mondo non sarà tutto un Truman Show?

 

Michel Gondry e Jim Carrey tornano insieme in “Kidding - Il fantastico mondo di Mr Pickles” (produzione Showtimes, i dieci episodi sono andati in onda su Sky Atlantic a partire dallo scorso novembre). Mr Pickles è un presentatore televisivo – fa spettacoli con canzoncine e pupazzetti per bambini. Ha un fatturato da oltre 100 milioni di dollari, indotto e merchandising compreso. Ha perso uno dei figli gemelli in un incidente stradale, e vorrebbe elaborare il lutto nel programma tv. “Sono stufo di fare uno show sui colori, o bambini sanno benissimo che il cielo è blu. Non sanno cosa fare quando il mondo gli crolla addosso”.

 

Orrore e raccapriccio da parte di chi produce il programma: il sempre meraviglioso attore Frank Langella, che di Mr Pickles – all’anagrafe Jeff Piccirillo – è il padre. Mentre la sorella Deirdre (la sempre meravigliosa attrice Catherine Keener) si occupa dei costumi – e di un marito che qualche preoccupazione la dà. A dispetto del titolo – qui sì che i titolatori italiani meritano una reprimenda – non è una serie per bambini: i Muppets erano e sono un’altra cosa. Fuori dalla tv, le cose non vanno meglio. Dopo l’incidente – scontro con un camioncino, rito di passaggio frequente nei romanzi americani, e in tv c’era la distrazione-causa-sigaretta del capofamiglia, all’origine della serie “Six Feet Under” – la signora Piccirillo ha cacciato il marito via da casa. Ognuno elabora il lutto a modo suo.

 

Capelli neri a tendina, Jim Carrey si aggira per la serie come un pupazzo disarticolato. Un clown triste che non vuol saperne di sorridere – né alla maniera di “ridi, pagliaccio”, né alla maniera di “The Show Must Go On”. Sullo sfondo, il tocco grottesco di chi sogna l’Oscar e intanto lavora mezzo soffocato facendo muovere un cavallo azzurro o una lontra-astronauta.

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