Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (foto LaPresse)

Le provocazioni della stampa indiana sul caso Marò

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Faz, Times of India, Abc, Handelsblatt

Caso marò, giustizia italiana chiarirà "se le vite indiane contano", scrive la stampa indiana

Nuova Delhi, 7 lug - (Agenzia Nova) - Dopo la sentenza emessa dalla Corte permanente di arbitrato dell’Aia sulla vicenda dei due marò, per il quotidiano “The Times of India”, l'esito delle indagini e dei processi che saranno svolti in Italia chiarirà se “le vite indiane contano”. La Marina militare italiana ha offerto un risarcimento alle famiglie delle vittime come “gesto di buona volontà”, ma ciò ha portato al ritiro delle accuse e quindi ha impedito il riconoscimento di un indennizzo in sede giudiziaria. Inoltre, il “Times of India” si domanda se vi sia stata discriminazione razziale all'avvio della vicenda quando l’Unione europea, che oggi critica l’abuso della forza da parte della polizia negli Stati Uniti contro gli afroamericani, ha sostenuto l’Italia. 

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Il ministro delle Finanze austriaco Bluemel dice no alle sovvenzioni all'Italia

Berlino, 7 lug - (Agenzia Nova) - La colpa dei problemi che affliggono le finanze dell'Italia non è della pandemia di coronavirus. Pertanto, il paese non dovrebbe ricevere dall'Ue aiuti senza condizioni per far fronte alla crisi nel quadro del fondo per la ripresa europeo. È quanto affermato dal ministro delle Finanze austriaco, Gernot Bluemel, nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano “Handelsblatt”. In particolare, Bluemel dichiara che il coronavirus “non è responsabile della situazione finanziaria degli ultimi dieci anni”. Per tale motivo, “ora è così importante” che gli Stati membri si dedichino alla “ricostruzione non solo economica ma anche finanziaria” dell'Ue. In tale prospettiva, per il ministro delle Finanze austriaco, il Patto di stabilità e crescita è “un valido strumento, il problema è la mancanza di impegno”. Molto vicino al cancelliere austriaco Sebastian Kurz, Bluemel ritiene l'Italia responsabile dello stato delle proprie finanze. A tal riguardo, il ministro delle Finanze austriaco osserva: “Durante la crisi finanziaria, Austria e Italia si sono finanziate a condizioni relativamente simili. Successivamente, i tassi di interesse sono stati differenti perché i politici di entrambi i paesi hanno tratto conclusioni diverse dalla crisi”. Secondo Bluemel, l'Austria ha pagato in media il 4,19 per cento degli interessi per un prestiti di dieci anni, mentre in Italia la cifra era del 4,6 per cento. Attualmente, i tassi di interesse si sono ulteriormente allontanati a causa delle differenze tra le politiche di bilancio dei due paesi. Il tasso di interesse austriaco è ora al -0,16 per cento, mentre l'Italia paga a luglio l'1,23 per cento. Per Bluemel, la crisi del coronavirus non ha cambiato il fatto che l'Italia assumere debito “a un prezzo relativamente basso”. Il ministro delle Finanze austriaco non vede quindi alcun motivo per “donare” miliardi di euro all'Italia, dato l'attuale livello dei tassi di interesse. Sia l'Austria sia l'Italia, afferma Bluemel, “si finanziano ancora essenzialmente ai livelli precedenti alla crisi”. Con Paesi Bassi, Danimarca e Svezia, l'Austria compone il gruppo dei Quattro frugali, gli Stati membri dell'Ue secondo cui il fondo europeo per la ripresa dovrebbe prevedere esclusivamente prestiti da rimborsare e non anche sovvenzioni. 

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Il via libera del governo al Piano nazionale per la ripresa

Madrid, 7 lug - (Agenzia Nova) - La transizione ecologica, l'inclusione sociale e territoriale e la parità di genere sono le tre linee strategiche che il governo italiano ha fissato per il Piano nazionale di ripresa. Secondo quanto riferisce il quotidiano spagnolo “Abc”, è quanto affermato ieri, 7 luglio, dal ministro delll'Economia, Roberto Gualtieri, nel presentare il documento di 138 pagine che il governo del premier, Giuseppe Conte, ha approvato nel corso del Consiglio dei ministri e che sarà inviato a Bruxelles. Tra le priorità del piano figurano, inoltre, minori tasse per le famiglie, i lavoratori e le imprese, semplificazione burocratica, sblocco di grandi opere pubbliche con il rilancio degli investimenti per le infrastrutture, modernizzazione della pubblica amministrazione. Nel presentare il piano, il ministro Gualtieri ha affermato che “è assolutamente necessario evitare che la crisi pandemica sia seguita da una depressione economica".

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Il cinema che suonava le melodie di Morricone

Berlino, 7 lug - (Agenzia Nova) - Il cinema suonava le melodie di Ennio Morricone, il compositore scomparso nella notte del 6 luglio scorso. È quanto afferma il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, che ricorda Morricone come colui che “portò sul grande schermo suoni mai ascoltati prima” e che ha scritto “alcune delle più belle colonne sonore” della storia del cinema. In particolare, dopo la musica composta da Morricone per “C'era una volta il West”, film girato nel 1968 da Sergio Leone (1929-1989), “il mondo della composizione cinematografica non è stato più lo stesso”. In quella come in altre pellicole, le melodie di Morricone, “il più grande compositore di colonne sonore del nostro tempo”, erano, infatti, “puro cinema”.ù

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